Re:
frinodavide, 12/06/2013 08:53:
Però,secondo me fare fotografia infrarossi a 2.8 non è il massimo dato che di solito si scelgono paesaggi o in genere spazi aperti e quindi avere una pdc ridottissima va un pò a penalizzare la foto.
Il cavalletto nella fotografia paesaggistica secondo me andrebbe obbligato per legge :D
La questione del filtro infrarot è vera,ma comunque ho notato (anche sul digitale) che i problemi di fuori fuoco con l'infrarosso sono quasi invisibili,ho fatto qualche scatto anche a f1.4 e non ho avuto problemi e la cosa è sucettibile di variazione dato che la radiazione infrarossa rispetto al visibile è spostata ma non è possibiole calcolare realmente di quanto dato che cambia al variare della luminosità,della stagione e di 1000 altri fattori...avere le tacche di riferimento è solo un aiuto che però va un pò interpretato.
Allora, due considerazioni, una estetica e una tecnica.
Estetica. Ognuno ha la sua. Per me scegliere l'apertura da usare e determinare a priori il piano di messa a fuoco è fondamentale. La maggior parte dei miei scatti è a tutta apertura. Chiudo il diaframma esclusivamente se mi occorre aumentare la profondità di campo per motivi espressivi.
L'affermazione che diminuire la PDC nella foto di paesaggio sia penalizzante è relativa e dipende dalla concezione che si ha della fotografia di paesaggio: certamente non penalizza la mia di estetica e quella di tutti coloro che pensano che un paesaggio non debba essere risolto sempre con un tutto a fuoco. L'arcadia adamsiana mi annoia, e ancor di più la Scuola di Dusseldorf.
Tecnica. Fotografando soggetti a infinito o a grande distanza, spesso la PDC è ampiamente sufficiente anche per immagini di paesaggio "tradizionali". Il Planar della 2,8F non ha brutali transizioni tra i piani a fuoco e non a fuoco e questo può aiutare.
In ogni caso, tutte le immagini IR che ho postato su questo forum sono state riprese a tutta apertura o con una minima chiusura del diaframma; se qualcuno vuol farsi un'idea dei risultati possibili, può andarsele a vedere.
Non è possibile sapere di quanto si discosta il piano di fuoco delle frequenze visibili da quelle infrarosse che sono variabili. Qui viene in gioco l'esperienza e la conoscenza della propria strumentazione; posso dire che con la 2,8F e la Tele, con il filtro IR Rolleiflex non mi è mai capitato, nemmeno a tutta apertura, di avere problemi di messa a fuoco. Poiché con altre fotocamere e filtri problemi ne ho avuti (Leica M con filtro IR Leitz, Contax G con filtro Heliopan), posso solo supporre che la correzione che il filtro IR Rolleiflex induce sia stata perfettamente calibrata sulla frequenza di taglio del filtro stesso: un ottimo lavoro di calcolo, non c'è che dire!
Buona luce invisibile a tutti
Andrea