Speciale TEX WILLER Fantasmi di Natale.

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BertAdams
00venerdì 6 dicembre 2019 08:16
Speciale TEX WILLER Fantasmi di Natale.
Nella mia personale rincorsa a riempire ogni angolo rimasto della casa e a svuotare il (deprimente) conto in banca avrei potuto “passare” almeno questa volta. Ma non ce l’ho fatta!
Non voglio anticipare i tempi, sennonché una premessa la devo fare. La conclusione stupirà i pochi che leggeranno il resto.

Questo albo dimostra alcune verità.
Inizierei dal fatto che Boselli, quando è di buzzo buono, sforna ancora capolavori. E se non è un capolavoro poco ci manca. Solo la prima parte, diciamo le prime 30 tavole non sono del tutto convincenti. In seguito fila come un treno ed è, senza ombra di dubbio, il più bel racconto (meglio, sono i più bei racconti) letti da un bel po’ di tempo a questa parte.
C’e anche spazio per sperimentare. Del tipo. Leggere di una ragazza che legge il racconto di una donna che legge a sua volta una storia! La cosa straordinaria è che funziona e intriga.
Per i pochi che lo leggeranno preferisco non spoilerare nulla. Tranne che uno dei due protagonisti è davvero inaspettato e sorprenderà. Fino ad un certo punto, perché avevo subodorato dove Borden andasse a parare e tuttavia il colpo di scena a metà non mi ha per nulla infastidito. Nel senso che mi sarei ingrifato se non fosse andata così.
Consiglio la lettura sotto un bel plaid caldo che aiuta l’atmosfera. I racconti gotici come quelli che troverete e la neve e il gelo che pervadono tutto l’albo quasi lo richiedono per meglio apprezzare tutto.
C’è da aggiungere, ancora, che i soggetti dei racconti sono stati suggeriti da un altro paio di autori, con cui complimentarsi al pari di Boselli.
Come secondo punto a favore, affermerei che è davvero notevole l’Intreccio con il destino che si compie, preannunciato e quasi atto dovuto e la presenza di alcuni personaggi davvero strepitosi. Il vecchio, la rapita, i rapitori. Non mi ricordo da quanto Borden non azzeccasse quasi tutto. Dialoghi compresi.
Come ultimo, direi la capacità, che credevo perduta, di narrare grande avventura. Ah, se a qualcuno piace l’Avventura qui ce n’è da rifarsi gli occhi. Da noto prevenuto direi che è uno degli ultimi autori Bonelli in grado di regalarla ai lettori. Io ho come sentito l’eco dei grandi Maestri del genere. Chapeau!

I disegni di Ghion poi sono, e qui mi lascerò andare a superlativi, bellissimi, affascinanti oltre misura, perfetti per creare atmosfera. A mia memoria non ricordo un Tex, seppur giovane, così divo di Hollywood. Penso che le rare signore che sfoglieranno l’albo lo troveranno un “figo da paura”. E che dire del resto. Il meglio. La Natura rappresentata in modo sublime. Il gelo quasi si percepisce.
Non mi ricordo d’aver mai visto prima un suo disegno e la cosa ora mi dispiace. Dire che mi auguro che entri nello staff dell’inedito è riduttivo. Un lavoro eccellente e senza il minimo cedimento dalla prima all’ultima tavola. Anche a chi rinuncerà all’acquisto consiglierei di sbirciare gratuitamente in edicola. Imho ne vale la pena.

I colori stavolta meritano qualcosa di più di una breve riga. L’esperimento, di cui potranno godere gli acquirenti, è quanto di più singolare si possa immaginare. Ma vuoi il livello della storia, quello dei disegni e l’impegno del colorista, alla fine mi sono sembrati azzeccati.

E ad incorniciare tutto la solita splendida copertina di Dotti.

Quindi tutto bene?

Non proprio. Questo è il momento per esprimere la sola grande riserva. Non da poco. Questo è il primo albo di Tex post-Tex. Oltre a essere poco più di una comparsa, a me tutto l’albo è sembrato estraneo. Con la complicità del freddo, che costringeva il titolare della testata a mettersi qualcosa di più pesante, neanche la giacca giallo-fosforescente ad aiutarmi. Tutto diverso. Le armi (colt navy e non peacemaker), i vestiti, il nome camuffato. Ma sopratutto questa sensazione di trovarsi davanti ad una storia perfetta di Ken Parker. In senso positivo. Del miglior KP. O di un altro personaggio. Del Tex di GLB non mi sembra d’aver trovato quasi nulla. Per carità, eroico è eroico. Salva chi deve essere salvato. Però io non l’ho riconosciuto.
Penso che ormai Boselli per scrivere grandi storie anche sulle testate con scritto Tex debba fare a meno di lui. Tex gli sta stretto.
Non so se ad altri darà questa sensazione, né se è chiaro cosa voglio dire. Come giustificazione dico che è colpa del senso di spaesamento davanti ad un albo di TEX così bello e per me così alieno.

Vale dunque la pena acquistarlo? Dipende dai punti di vista. Se ci si limita a desiderare di leggere un grande racconto avventuroso, si senza riserve. Se poi non dovesse piacere vorrà dire che potrete chiedermi il rimborso...
Poi ci sono i disegni che dubito possano non piacere a qualcuno. La maggior parte, per me sono da 10 e lode.
Se invece siete degli inguaribili romantici e volete il pacchetto completo, quindi non vi basta l’eccellenza, se è priva del suo naturale protagonista, allora (forse) no.
Stringe il cuore sfogliare tavole e tavole chiedendosi ma quand’e che salta fuori Aquila della Notte? Si, si pronuncia il suo nome. Ma lo stesso tizio cui sembra indirizzato fa finta di non conoscerlo. Ecco. Forse è questo. Lo stesso giovane fuorilegge mi sembra rinnegare chi è e chi sarà. Quindi alla fine non resta che dell’amaro in bocca, quello che ti lasciava il più dissacrante Nolitta. Solo che qui formalmente è tutto corretto e pertanto a prima vista inspiegabile. Oppure sono io che non ho ancora trovato la giusta spiegazione. Ringrazio in anticipo se qualcuno me la saprà dare...
rimatt1
00venerdì 6 dicembre 2019 10:40
Pensavo di lasciarlo in edicola, ma mi hai incuriosito... [SM=x74966]
Juan Galvez
00venerdì 6 dicembre 2019 11:21
Penso che lo prenderò a questo punto. Per altro nelle tue parole leggo semplicemente la conferma che Boselli si è fracassato i coglioni di Tex, e sta vivendo in pieno una sindrome nizziana.

V.
Carlo Maria
00venerdì 6 dicembre 2019 23:25
Con la differenza che Boselli è davvero (stato) un autore di razza e quando gli girava (un tempo piuttosto spesso) creava veramente roba di lusso.

Hai incuriosito anche me! Non ho ancora acquistato niente della nuova testata, ma questo lo reperirò!
capelli d'argento
00sabato 7 dicembre 2019 00:14
A leggere la prima parte della recensione di Bert ho "sognato": sta a vedere che l' esimio curatore è impazzito e si è messo a scrivere Tex, soprattutto Tex, come GLB.....
Quasi quasi passo in edicola, mi son detto.
Poi, stupìto di essermi stupìto, la "botta" tremenda della seconda parte della recensione che mi ha "svegliato" e il sogno è ridiventato l' incubo di questi ultimi lustri.
Adìos Tex, perso per sempre. [SM=x74954]
P.S. chissà Nizzi cosa avrà combinato con il primo albo della nuova storia in edicola in questi giorni….Chissà....Ho già pigliato il suo Speciale, forse basta così. [SM=x74914]
Juan Galvez
00sabato 7 dicembre 2019 10:42
Leggete l'intervista a Recchioni, è il primo ad ammettere come lui e Boselli stiano sovvertendo i personaggi.

V.
Carlo Maria
00sabato 7 dicembre 2019 10:52
Re:
Juan Galvez, 07/12/2019 10.42:

Leggete l'intervista a Recchioni, è il primo ad ammettere come lui e Boselli stiano sovvertendo i personaggi.

V.




Beh, capelli d'argento porta nella firma un messaggio che è chiaro: lo sceneggiatore terzo dovrebbe essere al servizio del personaggio altrui e non viceversa. Boselli la pensa diversamente o forse dopo vent'anni si è rotto il cazzo. Il risultato è lo stesso: una rivoluzione di cui non si sentiva il bisogno. Ciò detto, la recensione di Bert è proprio interessante e l'albo ribadisco che lo prenderò lo stesso.
BertAdams
00sabato 7 dicembre 2019 13:08
Oh, mamma che responsabilità mi sono preso.
Se va male abbandono il forum...

Dov'è l'intervista di cui parlate?
Juan Galvez
00sabato 7 dicembre 2019 13:10
Re: Re:
Carlo Maria, 07/12/2019 10.52:




Beh, capelli d'argento porta nella firma un messaggio che è chiaro: lo sceneggiatore terzo dovrebbe essere al servizio del personaggio altrui e non viceversa. Boselli la pensa diversamente o forse dopo vent'anni si è rotto il cazzo. Il risultato è lo stesso: una rivoluzione di cui non si sentiva il bisogno. Ciò detto, la recensione di Bert è proprio interessante e l'albo ribadisco che lo prenderò lo stesso.

Io e il vecchio pard siamo da sempre d'accordo sul fatto che l'integrità storica e narrativa di un personaggio vada preservata: se vuoi scrivere altro, scrivi altro, scrivi un tuo personaggio.

Quel che intendevo è che, nella sua tracotanza, Roberto è sincero, diversamente dall'imam texiano.

V.
Carlo Maria
00sabato 7 dicembre 2019 13:33
Re:
BertAdams, 07/12/2019 13.08:


Dov'è l'intervista di cui parlate?




Nel topic sul fake Dylan Dog di RRobe!

Ti segnalo anche, perché è strano che tu e i tuoi due pare non abbiate detto la vostra, che nella sezione sulla Allagalla avevo segnalato un volume saggistico su Erio Nicolò! 😉👍🏻
Juan Galvez
00sabato 7 dicembre 2019 13:49
Re: Re:
Carlo Maria, 07/12/2019 13.33:




Nel topic sul fake Dylan Dog di RRobe!

Ti segnalo anche, perché è strano che tu e i tuoi due pare non abbiate detto la vostra, che nella sezione sulla Allagalla avevo segnalato un volume saggistico su Erio Nicolò! 😉👍🏻

Carlin, temo che per i nostri pards Allagalla sia un termine esoterico 😂😂😂

V.
Carlo Maria
00sabato 7 dicembre 2019 14:06
Re: Re: Re:
Juan Galvez, 07/12/2019 13.49:

Carlin, temo che per i nostri pards Allagalla sia un termine esoterico 😂😂😂

V.




Provo allora a semplificare loro la ricerca! 😉👍🏻

Intervista a RRobe.


Volume su Erio Nicolò.
BertAdams
00sabato 7 dicembre 2019 15:39
Grazie a tutti e due.
Del libro su Nicolò ho letto qualcosa su TWF.
Se riesco a trovarlo lo compro di sicuro visto che è il mio disegnatore di Texas preferito.
Le osservazioni però le lascio alle due discussioni che avete segnalato.

Allagalla chi? Scherzo 😎
Juan Galvez
00domenica 8 dicembre 2019 10:44
Letto, ed è davvero una bella, godibile, pacificante storia. Un vero gioiellino.

E, nonostante la presenza in qualche modo periferica di Tex, è una storia di Tex molto più dell'ultima quindicina almeno se non più di storie boselliane del personaggio che ho letto.

Questo è un Tex giovane, perfettamente credibile come tale, e come "programma" del futuro Tex adulto. La cornice, un albo del tutto speciale, è perfettamente adatta alla storia e al progetto. Se "Tex Willer" fosse questo, degli albi speciali davvero con cadenza magari irregolare, sono certo che Boselli vi potrebbe sfornare storie eccellenti e veri capolavori, come lo è questo per molti versi.

Boselli riesce a fondere in modo mirabile il suo gusto per l'horror, per l'avventura d'antan e per un Tex diverso da quello "canonizzato" negli anni '70. Ma lo fa, una volta tanto, senza tradire lo spirito del personaggio. Ne ridimensiona la presenza, okay, ma non lo tradisce: quando Tex c'è, è Tex. La sola cosa che mi ha infastidito a livello di scrittura è il vezzo inutile di utilizzare qualche locuzione inglese per infighire ad mentulam il discorso: "old-timer" per "vecchio", a esempio, è una cagata. Ma è davvero il solo appunto a un racconto delizioso.

Disegni spettacolari, poi: ci sono almeno un paio di tavole che mi piacerebbe avere.

Grazie, Bert ;-)

V.
BertAdams
00domenica 8 dicembre 2019 11:04
Grazie a te e felice che tu non mi abbia scorticato vivo per averti consigliato una schifezza.
Non lo so. Forse dovrei avere una conferma da texiani duri e puri come i miei amici extracomunitari 😀
Ribadisco. Il personaggio fa quello che ci si aspetta da lui, ma la sensazione che fosse distante dal mio Tex era forte e chiara.
Magari sono io che non sono più in sintonia con il ranger.

Almeno ho letto un buon fumetto che di questi tempi è già grasso che cola.
Inoltre se un ggiovane dovesse leggerlo magari so incuriosisce e poi scopre o veri tesori...
Juan Galvez
00domenica 8 dicembre 2019 11:20
Re:
BertAdams, 08/12/2019 11.04:

Grazie a te e felice che tu non mi abbia scorticato vivo per averti consigliato una schifezza.
Non lo so. Forse dovrei avere una conferma da texiani duri e puri come i miei amici extracomunitari 😀
Ribadisco. Il personaggio fa quello che ci si aspetta da lui, ma la sensazione che fosse distante dal mio Tex era forte e chiara.
Magari sono io che non sono più in sintonia con il ranger.

Almeno ho letto un buon fumetto che di questi tempi è già grasso che cola.
Inoltre se un ggiovane dovesse leggerlo magari so incuriosisce e poi scopre o veri tesori...

Personalmente non l'ho trovato distante, nello spirito, dal Tex della mia infanzia: ho trovato un uomo di giustizia, che sa assumersi rischi e responsabilità. Tex, giovane o maturo, è in primo luogo questo, e, seppure come scrivevo ne ha ridimensionato la presenza in scena, Boselli qui lo ha messo in scena come tale. Nell'ambito, poi, di una storia speciale - e contro le storie speciali io non ho nulla - anzi: da storie in qualche modo fuori dalla testata regolare, PRETENDO diversità. Pretendo anche la sperimentazione, la ricerca di formule alternative. Ecco, questo albo è perfetto in questo senso: c'è il personaggio, come deve esserci, e c'è una storia che esula dalla struttura della serie regolare. Questo è un VERO albo speciale.

V.


BertAdams
00domenica 8 dicembre 2019 11:51
Sugli speciali sono d'accordo con te.
Si può uscire un po' dal seminato. Anzi si deve, altrimenti che senso hanno?
Proverò a rileggerlo fra qualche giorno e vedere che effetto mi fa.
La speranza è che tu abbia ragione. Che Boselli sia ancora capace di scrivere un grande Tex. Chissà che un giorno possa scrivere un nuovi "Gli invincibili".
È sempre un piacere leggere le tue impressioni. Specie quando non coincidono con le mie.☺
Juan Galvez
00domenica 8 dicembre 2019 12:09
Re:
BertAdams, 08/12/2019 11.51:

Sugli speciali sono d'accordo con te.
Si può uscire un po' dal seminato. Anzi si deve, altrimenti che senso hanno?
Proverò a rileggerlo fra qualche giorno e vedere che effetto mi fa.
La speranza è che tu abbia ragione. Che Boselli sia ancora capace di scrivere un grande Tex. Chissà che un giorno possa scrivere un nuovi "Gli invincibili".
È sempre un piacere leggere le tue impressioni. Specie quando non coincidono con le mie.☺

Non credo ne sia più capace, quanto meno sulla testata mensile: il Tex "normale" probabilmente non gli interessa più. O, ancora più probabilmente, ne è davvero scoglionato oltre misura. Forse, se si prendesse una pausa di 4-5 anni, potrebbe tornare a scriverlo come seppe farlo negli anni '90 e primi anni 2000.

V.


Bill Pelton
00lunedì 9 dicembre 2019 18:31
Innanzi tutto mi scuso per il formato del messaggio, ma da qualche settimana non riesco più ad accedere correttamente. Il sito mi compare in visualizzazione mobile, nonostante stia usando Chrome da PC (ma con Edge la situazione non cambia), i codici HTML sono bloccati e non riesco a modificare il profilo.
Conclusione: non posso usare quote, spoiler, formati testo ecc. Solo le emoticons compaiono correttamente. Quindi, non potrò essere "leggibile" come vorrei.

Dico subito che mi ritrovo molto nella seconda parte del giudizio di Bert. Questo personaggio di Tex ha davvero poco. Certo, è un fuorilegge con il senso della giustizia, coraggioso e molto abile a cavarsela nelle situazioni più difficili, ma Tex è qualcosa di più, di diverso. Il massimo che posso concedergli è di non esserne incompatibile . In altri termini, non ti fa incazzare, non fa cose che il Tex che conosco non farebbe mai. Però non mi basta.

La storia? Bellina, non posso negarlo. Non ci trovo il capolavoro che ci vedete voi e probabilmente è un mio limite, ma a differenza di Bert non riesco a scindere le due chiavi di lettura. Come dite anche voialtri, questo albo è la dimostrazione preclara che Boselli si è rotto le palle di Tex, completamente. Vuole scrivere altro, ma lo fa da furbo, ossia facendo finta di scrivere Tex.

Se "Fantasmi di Natale" fosse uscita su "Le storie" con un protagonista diverso, un generico fuorilegge accusato ingiustamente e braccato dalla legge, non solo avrebbe funzionato nello stesso modo, ma l'avrei letta - e probabilmente apprezzata - in modo ben diverso. Ma l'irritazione in me cresceva man mano che le pagine scorrevano, giungendo al culmine con il racconto-nel-racconto, e non per la trovata in sé, ma perché è stata la definitiva conferma di quanto Boselli ormai sia distante da Tex e di quanto il personaggio sia ininfluente ai fini dello svolgimento e della riuscita della storia.

Intendiamoci, l'Eternauta ha pienamente ragione quando afferma che da una collana speciale egli pretende diversità. Con due precisazioni, però.

La prima è che ormai le collane "speciali" di Tex sono talmente tante che la serie regolare ormai di "regolare" ha ben poco, essendo quasi più eccezione che regola. Se passa il principio che sugli speciali vale tutto o quasi, di fatto avalliamo lo stravolgimento boselliano.

La seconda è che, se è lecito pretendere diversità da uno speciale, è anche lecito pretendere Tex, almeno se questo è il logo impresso sull'albo acquistato. Non ce l'ho con lo stile narrativo insolito, né con il fatto che Tex si veda relativamente poco (non è mai stato un problema con il Boselli d'annata), ma non posso fare a meno di constatare che ai "racconti di Natale" Tex è completamente estraneo. Non è lui il narratore e non vi è minimamente contemplato, nemmeno in forma allegorica. La ragazza a un certo punto fa giustamente notare come i protagonisti dei racconti sembrino richiamare lei e i suoi rapitori. Verissimo. Che ci azzecca Tex in tutto questo? Assolutamente nulla. Chi fa, in realtà, giustizia? Tex è motore o solo strumento? Non posso entrare troppo in particolari per rispetto a chi non ha ancora letto l'albo, ma sono arrivato a pensare che Boselli abbia riciclato idee originariamente pensate per qualcosa di molto diverso e, dato che ormai "Tex Willer" *è* qualcosa di diverso, perché non usarle qui?

Concordo con Bert anche sull'atmosfera kenparkeriana, che io ho ravvisato soprattutto all'inizio, quando Tex rievoca gli avvenimenti dei giorni precedenti, e nella mezzatinta usata per i racconti.

Tra l'altro, avete notato i due "pard" di Tex nella seconda parte della storia? Un uomo di legge più anziano ed esperto, con i baffetti, e un indiano. Serve dire altro?

Insomma, più che uno speciale di Tex questo albo mi è sembrato qualcosa del tipo "Tex presenta", come Martin Mystére quando introduceva i primi albi di Zona X senza che ci avesse direttamente a che fare. Storie che starebbero meglio altrove, ma che con il logo di Tex vendono "n" volte di più. E insomma, tutti dobbiamo campare, no?
Juan Galvez
00lunedì 9 dicembre 2019 18:56
Ozy sta cercando di risolvere i tuoi problemi.

Esaurita la premessa, debbo dire che i tuoi rilievi ci stanno tutti. Continuo a ritenere che la storia - in sé - sia più che bellina, che sia davvero un gioiellino. Se la dovessimo giudicare come una storia canonica di Tex, chiaramente il giudizio cambierebbe: il Tex qui presente è secondo me corretto, ma come scrivi, è insufficiente per una vera e propria storia di Tex. Insisto sul fatto che in una collana speciale debba esserci proprio questo, qualcosa di non canonico, ma di nuovo è corretto il tuo rilievo: ormai la serie regolare è diventata quasi un'eccezione.

V.
Bill Pelton
00lunedì 9 dicembre 2019 19:09
Re: Re: Re:
Juan Galvez, 07/12/2019 13.49:

Carlin, temo che per i nostri pards Allagalla sia un termine esoterico 😂😂😂

V.


Allora, il quote sovrastante indica che i problemi sembrano cessati.
Standing ovation per Ozymandias! (le icone però sono cambiate, vero? sembrano più quelle dei cellulari)

Non siamo mica così caproni, eh? 😎
Il libro lo abbiamo preso sabato alla Fiera del Fumetto di Reggio Emilia, proprio allo stand dell'Allagalla, con dedica autografa dell'avvocato Guarino! 😉
BertAdams
00lunedì 9 dicembre 2019 19:33
Ecco, fossi stato bravo a scrivere avrei detto le tue stesse parole.
A titolo di precisione.
Ho diviso il giudizio, ma è il secondo quello "vero".
Lo dici caso mai non si fosse capito...
Juan Galvez
00lunedì 9 dicembre 2019 21:23
Re: Re: Re: Re:
Bill Pelton, 09/12/2019 19.09:


Allora, il quote sovrastante indica che i problemi sembrano cessati.
Standing ovation per Ozymandias! (le icone però sono cambiate, vero? sembrano più quelle dei cellulari)

Non siamo mica così caproni, eh? 😎
Il libro lo abbiamo preso sabato alla Fiera del Fumetto di Reggio Emilia, proprio allo stand dell'Allagalla, con dedica autografa dell'avvocato Guarino! 😉

Siete passati al nemico!!! 😂😂😂

V.

P.s. grande Ozy!
Bill Pelton
00martedì 10 dicembre 2019 07:04
Come Churchill e Roosevelt, quando si allearono con Stalin per battere Hitler. 😅😋
Juan Galvez
00martedì 10 dicembre 2019 08:06
Re:
Bill Pelton, 10/12/2019 07.04:

Come Churchill e Roosevelt, quando si allearono con Stalin per battere Hitler. 😅😋

Comunque, oggi ho visto l'albo di Nizzi in edicola e l'ho sfogliato un po'; poi nun je l'ho fatto e l'ho lasciato dov'era.

V.


Myra Solano
00martedì 10 dicembre 2019 10:17
Hai fatto bene. Doveva restare là anche la nostra copia🙄.
ddvd
00martedì 10 dicembre 2019 10:39
Re:
Myra Solano, 10/12/2019 10.17:

Hai fatto bene. Doveva restare là anche la nostra copia🙄.


Immagino lo abbiate letto, allora! [SM=x74932]

Juan Galvez
00martedì 10 dicembre 2019 10:51
Re:
Myra Solano, 10/12/2019 10.17:

Hai fatto bene. Doveva restare là anche la nostra copia🙄.

Avete ceduto, eh? Il Vate di Fiumalbo spande ancora profumo di rose, immagino.

V.


Carlo Maria
00giovedì 12 dicembre 2019 16:36
Prima volta che compro un Tex Willer, ma ragazzi: da non texiano, questo albo mi è sembrato davvero notevole!
Di Tex c'è molto poco: lo riconosco nel coraggio, nell'intelligenza, nell'altruismo e nello sprezzo del pericolo, ma è davvero secondario quanto non sono abituato a vederlo, specie su una testata col suo nome. Ciò detto, la storia scorre via che è una bellezza, dosata a meraviglia e scritta molto bene.
L'essenza è davvero kenparkeriana come avete osservato.
Davvero un bel numero, per quel che mi riguarda.
BertAdams
00giovedì 12 dicembre 2019 20:38
Non texiano?
Vade retro.😀

Spero almeno non Zagoriano... È noto che tranne rari casi non scorre buon sangue 😅
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