caduto italiano in foto austriaca
La fotografia fa parte di una serie appartenuta a un membro del Seebaon Triest. Riprende la sepoltura di un Sottotenente italiano, Valentino Zanini, caduto nell'agosto 1916. Essendo all'inerno delle linee au e essendoci nella serie foto di un areeoplano abbattuto, penso che questo possa essere stato il pilota o l'osservatore. Qualcuno lo conosce?
Grazie, Lemberg
te ce l'hai!
Senza pretese di completezza. Non è tutto, ma al momento sono arrivato qui con il riordino di parte della mia biblioteca. Ho estrapolato i testi di parte AU escludendo la saggistica, l'uniformologia eccetera. Ci sono libri attuali, quasi attuali e d'antiquariato. Alcuni si trovano anche sul web, altri nelle biblioteche... Buona caccia,
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MINCA NAZARIO, Diario memorie della guerra mondiale 1914-16-17 di Nazario Minca Oberfeuerwerker, Museo Carsico Paleontologico e di Cimeli Storici, Monfalcone, 1983
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Lemberg
Riporto dal libro:
..."La domenica 6 agosto 1916 circa alle 8.45 di mattina fu fatto scendere a circa 100 passi
a sud-ovest della cava Blasina Benvenuto (nda circa quota 105 di sistiana, sempre dal libro)
presso Sistiana e circa 400 passi dietro la nostra posizione, un Caproni di circa 20 metri
d'apertura d'ali. L'apparecchio aveva tre motori Fiat e 6 cilindri tutti d'alluminio della forza
complessiva di 300 cavalli, ed era nuovo.
Era amato di due mitragliatrici, d'una carabina automatica e d'una pistola idem. oltreciò
c'era a bordo una macchina fotografica ad un binocolo prismatico Zeiss di 10
ingrandimenti. L'apparato che nell'atterramento s'incendiò. era equipaggiato
da 3 aviatori e precisamente un pilota, un osservatore ed un addetto alle mitragliatrici, mitragliere
Il primo pilota osservatore sottotenente Zannini Valentino rimase morto bruciato sotto
l'apparecchio; aveva 21 anni ed era veneto. Il II° pilota era il sergente Mario
Borghi d'anni 21 da Milano, ferito da 3 colpi di mitragliatrice al braccio sinistro.
L'osservatore e mitragliere: il caporale Manieri Biaggio d'anni 34 da Trani (puglia)
avente la famiglia a Savona, era ferito alle prime falangi dell'anulare e medio della mano sinistra
Io fui il primo ad accorrere sul luogo d'atterramento ed i 2 aviatori mi si diedero prigionieri.
Il Borghi, che ardeva e gridava aiuto fu estratto da me; il Manieri ed io gli porgevamo aiuto
spegnendo le fiamme.
Frattanto giunsero i nostri cannonieri che trasportarono il Borghi in batteria; lo fasciammo
alla meglio e gli demmo caffè col rhum. Io frattanto stava per condurre il Manieri alla
centrale a Sistiana, mentre il povero Zannini moriva bruciato sotto i miei occhi senza
soccorso, perchè il serbatoio spruzzava all'intorno la benzina infiammata e le cariche
delle mitragliatrice crepitavano con incessante fragore. Seppi dal Manieri che erano saliti
a Verona ed attraversato il mare avevano volato sopra Opicina. Il giorno appresso seppi
che gettarono colà bombe storpiando una donna. Il Manieri che voleva spere il mio nome,
mi disse d'essere ammogliato senza figli e d'avere a Trani una distilleria. ...
....Condotto a Sistiana dopo l'interrogatorio di prammatica, lo condussi alla stazione
di soccorso ove portarono poco dopo sulla barella il Borghi. Il manieri chiestomi licenza
si chinò sopra di lui e accarezzandogli la faccia e baciandolo in fronte gli disse: "Coraggio
Mario per noi la guerra è finita." Il Borghi gli diceva tergendosi il sudore: "Fu come un sogno!
Dio mio cosa è successo!" Mi volsi e siccome la mia mansione era finita, li lasciai colà e
ritornai sul luogo del dolore.
La trovai l'apparato distrutto, ed il cadavere del Zannini abbrucciato, al quale mancavano braccia e le gambe che bruciarono completamente.
Non rimase che il tronco abbrustolito.
Era custodito da una pattuglia d'infanteria.
Trasportato il cadavere a Sistiana frugai sotto le macerie e trovai due medaglie sacre e l'orologio
fermo sulle 8.43' e 12". Dovetti consegnarlo al tenet Loffer che lo consegnòal IV
gruppocommando a Sistiana. Era un orologio-braccialetto senza vetro già fguasto dal fuoco.
Consegnammo pure un elmo e due corazze d'acciaio: le corazze portvano il n° 6-23.
L'elmo il n. 23 con impressovì la firma: "Ansaldo 8C".
Il cadavere del Zannini, sulla cui cassa ne scrissi io il nome, venne tumulato ne cimitero
di Mauhinje (Malchina sul carso triestino sopra Sistiana) il 7 agosto 1916.
Seppi che gli altri due furono condotti sotto scorta a Lubiana.
"memorie di Nazario Minca maresciallo 8° artiglieria da campagna esercito AU."