La rivista

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robpask
00domenica 26 settembre 2010 14:40
Riporto un mio intervento fatto in altra sezione del Forum.
Mi è stato suggerito di parlarne nella sezione dedicata alla rivista, cioè questa


Io sono tra quelli che, pur apprezzando molto D&P, probabilmente deciderà di non rinnovare l'abbonamento.
Il "motivo specifico" è che non mi sento "target" della rivista, che poco propone, a mio avviso, a chi non ha esperienza ed è sostanzialmente isolato.
Imparare da sè può essere una soddisfazione, ma è davvero faticoso. Non è una protesta, è solo una presa d'atto: puoi comprare una rivista che parla di "auto fuoriserie" per il piacere di sognare o per puro gusto estetico, pur sapendo che non può essere indirizzata a te che non hai i mezzi per acquistare auto costose. La comprerai con più convinzione se contiene qualche pagina o rubrica fissa dedicata alle auto normali e ai trucchetti per renderle più efficienti.

Ma cmq rispetto la scelta editoriale, fino in fondo.

Roby
dadiepiombo
00lunedì 27 settembre 2010 10:32
accetto l'invito, ma ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione e quindi mi serve anche una mano.
La prima cosa è riuscire a capire bene quali siano le esigenze più generali. Capirai che un articolo ad personam non ha senso, per quello c'è il forum che ha il grande vantaggio di offrire più risposte e possibilità.

Quindi cerchiamo di mettere a fuoco la cosa.
Prendo in mano l'ultimo numero che si apre con un articolo di storia militare (che da tempo volevo pubblicare).
Prima dell'articolo ci sono brevi presentazioni di libri e il calendario degli appuntamenti. Fin qui credo informazioni che vanno bene per tutti i giocatori.
L'articolo su Crema medioevale è seguito da 4 scenari (variazioni sul tema) per Impetus, regolamento in italiano di facile reperibilità. Se uno vuole può usare Basic Impetus (sempre in italiano e pure gratis) o qualsiasi altro regolamento per il periodo. Gli scenari sono proprio pensati per dare varie opzioni ai giocatori, anche come numero di miniature da usare.

Poi c'è un interessante articolo-panoramica che mette a confronto 4 regolamenti napoleonici, seguito da una presentazione di Lasalle. Direi informazioni utili sia per il neofita che per tutti gli altri.

Segue l'intevista a un autore di regolamenti, italiano, Massimo Torriani, che spiega anche in un esempio il suo nuovo gioco Operation Squad, altro prodotto perfetto per iniziare al 2GM su uno spazio ridotto e con poche miniature.

Poi c'è la battaglia di Ocana con ordini di battaglia per Aquile per l'Impero, regolamento italiano. OdB facilmente convertibili in altri sistemi di gioco.

Poi un articolo più modellistico su come realizzare una base per Impetus. Ovviamente i suggerimenti valgono un po' per tutti gli imbasettamenti al di là del regolamento o delle miniature usate.

Sempre Sandro ci presenta un regolamento 2GM, seguito da uno scenario abbastanza semplice (soprattutto se giocato con l'1/72).

Petervaradin è un articolo più che altro di storia miliatare con foto di 1/72. Non me ne voglia l'autore, ma sono foto di miniature comuni, cose credo alla portata di tutti.

Altro scenario è quello di Narvik, per Schutzengruppe, gioco ancora italiano e che richiede poche miniature.

Poi abbiamo Liste Maestro, che credo siano molto interessanti in quanto costituiscono una guida per chi voglia farsi "un esercito" da wargame.
Segue la solita rubrica di segnalazioni di miniature e un articolo sulla FIW League.

Mi sembrano contenuti alla portata di tutti. Poi ovviamente è sempre una questione di gusti, ma su questo ci possiamo fare poco se non trattare vari periodi storici, con la consapevolezza che alcuni riscuotono più interesse di altri.
LotB
00lunedì 27 settembre 2010 12:16
Sembra un bel numero.
Chissà se Camelot lo ha già spedito a Micromondi?
[SM=g8192]
amongrad
00lunedì 27 settembre 2010 14:01
Si caro, da una decina di giorni [SM=g8320]
LotB
00lunedì 27 settembre 2010 18:48
Re:
amongrad, 27/09/2010 14.01:

Si caro, da una decina di giorni [SM=g8320]



Molte grazie.
Domani allora gli telefono per andare a prenderlo.
Ciao,
[SM=g8149]


robpask
00martedì 28 settembre 2010 13:20
Re:
dadiepiombo, 27/09/2010 10.32:

accetto l'invito, ma ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione e quindi mi serve anche una mano.
La prima cosa è riuscire a capire bene quali siano le esigenze più generali. Capirai che un articolo ad personam non ha senso, per quello c'è il forum che ha il grande vantaggio di offrire più risposte e possibilità.




Ti prego di non considerare il mio punto di vista una polemica, ma solo un modo di far capire le esigenze di alcuni.
Alla fine, a D&P sono troppo affezionato per non fare l'abbonamento.

Ma a puro titolo di collaborazione, di tanto in tanto, romperò con qualche suggerimento:

Per essere concreto farò un esempio: sarebbe utile spiegare ed illustrare la struttura delle armate Napoleoniche (in generale).
Non tutti sanno distinguere tra Brigata, Battaglione e Corpo.
Idem con altri periodi.
O esemplificare con qualche esempio fotografico (foto di miniature) o con disegni e schemi il modo di combattere o le tattiche di quell'esercito o di quell'altro.
O mostrare in disegno qualche Uniforme.
Ripeto sono esempi di come si possa fare un po' di scuola a quelli (me compreso) che a volte si perdono in queste cose. [SM=g8151]

Roby
marco 100
00martedì 28 settembre 2010 15:24

O mostrare in disegno qualche Uniforme.



In effetti un appuntamento costante con l'uniformologia non sarebbe male.

Marco
dadiepiombo
00martedì 28 settembre 2010 16:21
come la vedete l'uniformologia applicata direttamente alla miniatura?
Cioè foto di miniature per descrivere sia una truppa che dare appunto indicazioni uniformologiche.

Faccio un esempio, in ogni numero ci può essere una pagina con 4 miniature rappresentanti 4 combattenti di diversi periodi storici(possono andare dal Granatiere francese all'oplita tebano...) con alcune note sul reparto di appartenenza, due cenni uniformologici (poi la foto può fare il resto) e due cenni storici.
maxzocca
00martedì 28 settembre 2010 17:26
ottima idea , secondo me , quella di mettere foto di miniature dipinte
per meglio rappresentare le uniformi . [SM=g8149] [SM=g8149]
LotB
00martedì 28 settembre 2010 17:42
Re:
amongrad, 27/09/2010 14.01:

Si caro, da una decina di giorni [SM=g8320]



A MIcromondi è arrivata solo questa mattina, così mi ha detto questo pomeriggio quando sono andato a ritirarla.
Adesso ce l'ho, il n. 42: è mio, tutto mio, il mio tessssoro!
[SM=g8320]
Ciao
P.S.: certo che una volta di più, le Poste italiane fanno proprio schifo, veramente da 3° mondo o anche peggio!
[SM=g8161]

LotB
00martedì 28 settembre 2010 17:45
Re:
dadiepiombo, 28/09/2010 16.21:

come la vedete l'uniformologia applicata direttamente alla miniatura?
Cioè foto di miniature per descrivere sia una truppa che dare appunto indicazioni uniformologiche.

Faccio un esempio, in ogni numero ci può essere una pagina con 4 miniature rappresentanti 4 combattenti di diversi periodi storici(possono andare dal Granatiere francese all'oplita tebano...) con alcune note sul reparto di appartenenza, due cenni uniformologici (poi la foto può fare il resto) e due cenni storici.



Ottima idea.
Io sovente mi sbatto perdutamente per trovare delle informazioni il più possibile precise su come pitturare certe miniature. Avere degli esempi a portata di mano sarebbe il massimo, un vero sballo!
[SM=g8149]


robpask
00martedì 28 settembre 2010 17:54
Re:
dadiepiombo, 28/09/2010 16.21:

come la vedete l'uniformologia applicata direttamente alla miniatura?
Cioè foto di miniature per descrivere sia una truppa che dare appunto indicazioni uniformologiche.

Faccio un esempio, in ogni numero ci può essere una pagina con 4 miniature rappresentanti 4 combattenti di diversi periodi storici(possono andare dal Granatiere francese all'oplita tebano...) con alcune note sul reparto di appartenenza, due cenni uniformologici (poi la foto può fare il resto) e due cenni storici.




Ottimo.
A me risolverebbe molti problemi.
Roby
mass.mosc
00mercoledì 29 settembre 2010 09:49
secondo me la proposta di mettere 4 schede con soldatino è un'idea balzana. ossia, mettiamo per esempio un oplita tebano, un cavaliere longobardo, un picchiere svizzero e un ardito della wwi, tutti con la loro bella schedina sotto. cosa otterremo? che l'oplita portava la gonna, il longobardo andava a cavallo, lo svizzero non ha l'orologio, l'ardito aveva un buffo cappello in testa...
quello che potrebbe essere più interessante sarebbe spiegare perché l'oplita tebano ha la lancia più lunga degli opliti delle altre città, perché i longobardi andavano a cavallo, perché esistono ad un certo punto i picchieri svizzeri, perché gli arditi esistono come corpo.
tutto quanto va contestualizzato al periodo storico e ci vuole più di una rapida schedina di guida alla colorazione. quindi sarebbe meglio un articolo rapido sull'evoluzione degli opliti, con relativa tipologia di schieramento in battaglia e immagini esplicative, che una cosa estemporanea e buttata lì.

vista l'occasione, aggiungo alcune mie considerazioni da lettore abbonato che considera la rivista come l'organo ufficiale dell'hobby in italia, anche se dico questo portato a dimenticarmi che non c'è nulla di ufficiale, la rivista è di sartori e non degli hobbysti che la leggono o la sfogliano.

il problema di dadi e piombo è che la rivista vive di contributi non retribuiti di collaboratori volontari non professionisti e che il giorno devono pensare al loro vero lavoro piuttosto che a dei soldatini. quindi più che procedere con un rigoroso piano editoriale, si naviga piuttosto a vista. ciò incide sulla qualità generale e sulla periodicità.

gli articoli a volte si danno ad esami storici di singole battaglie dando anche l'army list per uno o più regolamenti. calcolando anche che io quei regolamenti non intendo giocarli, anche perché mica si può giocare a tutto, spesso la sensazione che mi rimane dopo la lettura è: "ma a me di sta roba quanto me ne è fregato?". non sarebbe meglio lasciar perdere l'attaccarsi ai regolamenti, agli scenari di regolamenti, ed invece dare informazioni più generiche? Quello che la rivista dovrebbe trasmettere, secondo me, è il feeling del periodo storico, indirizzato ad invogliarmi a saperne di più, a giocare quel periodo, a comprare e pitturare quei pezzi. che noia invece il sapere di una battaglia misconosciuta, di un condottiere italiano nella val brembana, di un pezzetto di storia privo del proprio contesto e quindi inutile, o all'estremo opposto di una sequela storica su di un periodo che me la posso facilmente ritrovare meglio su di un osprey o addirittura su wikipedia.

inoltre se l'inglese è un vantaggio per aumentare il numero delle copie allargandone la diffusione oltre i confini, lo sforzo di traduzione inciderà probabilmente sui tempi editoriali, mentre lo spazio per il testo viene praticamente dimezzato e quindi gli articoli devono essere più brevi. rispetto alle pagine il contenuto viene ridotto di molto e l'impaginazione è poco interessante. praticamente un terzo della rivista non mi serve a niente. ma agli esteri la rivista piace così tanto o potremo farci gli affari nostri e leggere un po' di più noi?

a volte si comprano le riviste di soldatini solo per le belle immagini. parlo io che ho scritto un articoletto e poi non avevo uno straccio di foto decente. purtroppo le belle foto significa avere gente che te le passa e non sempre si hanno per quello che si vorrebbe dire. la foto, specie per i soldatini, è qualcosa che ispira, che fa sognare, come un bello scenario, che magari non è quello che usi sul tuo tavolo da gioco per motivi di scarsa abilità, tempo e possibilità di spazio, però è quello che vorresti avere. il neofita si potrebbe anche spaventare vedendo un tavolo enorme con 2000 pezzi pitturati magistralmente, ma basta spiegargli da un'altra parte della rivista che può divertirsi anche con il dba, le sue 12 basette per parte e una pezzetta di stoffa a simulare qualsiasi tipologia di terreno. e aggiungo che pure le pubblicità spesso sono scarsine, assemblate da non-grafici che riproducono solo loghi di marche in distribuzione. compro la rivista e se poi trovo paginate di brutta pubblicità penso che quelle pagine le ho pagate io ma sono sprecate, anche se poi è anche la pubblicità a pagare la rivista.

cosa ho trovato interessante dell'ultimo numero? l'imbasettamento per i neofiti, le recensioni di giochi, l'intervista al tipo sul suo regolamento. le altre cose, nonostante le abbia lette due giorni fa, le ho dimenticate. mi ricordo solo che c'erano dei turchi...

spero che intendiate queste parole come uno stimolo a migliorare. questa è la mia intenzione. io l'abbonamento lo rinnoverò ancora per un bel po'...
S.Matteoni
00mercoledì 29 settembre 2010 10:57
Intervengo in questo dibattito sulla rivista, che mi pare interessante. Premetto che, sebbene negli ultimi numeri sia apparso qualche mio scritto, non sono un collaboratore fisso di Lorenzo, ma solo uno di quelli che di tanto in tanto provano a dare una mano.

Sull'uniformologia temo abbia ragione mass.mosc, mettere delle foto di soldatini e spacciarli per tavole uniformologiche serve a poco. Forse si potrebbe pensare ad un paginone centrale, con disegni o infografie, dedicato ogni volta ad un solo tema: che so, la fanteria di linea francese a Waterloo, con disegni di fucilieri, volteggiatori, granatieri, ufficiali e tamburi e qualche particolare, oppure cose del genere, che magari sono un po' più utili.
Certo resta la questione posta da mass.mosc, che è per me irrisolvibile. I wargamer hanno interessi diversi, visioni del gioco diverse, hanno possibilità e fanno scelte diverse; è ovvio che una rivista generale sul wargame (non una fanzine legata ad un periodo o ad un regolamento, queste già ci sono si chiamano Sligshot, The Arquebusier o al limite gli special dei TFL) sempre non interessa tutti in ogni sua parte. Io leggo cinque diverse riviste, in ognuna trovo vero interesse per il 10/20% degli articoli di ogni numero, ma è del tutto normale.

Ultima cosa: gli articoli storici o di analisi storica. Certo qualcosa si può fare e si fa, ma davvero non mi pare che una rivista sul "gioco" sia la sede adatta. Mancherebbe lo spazio, si dovrebbe usare un linguaggio differente e spiegare il perché gli opliti tebani avevano la lancia più lunga (ma ce l'avevano? E noi sappiamo come l'avessero?) risulterebbe, secondo me, qualcosa che va al di là della "mission" di una rivista come D&P. Anche le riviste solo di analisi storica, penso a Military Illustrated o Ancient Warfare, hanno qualche problema mi pare. Per questi approfondimenti ci sono i libri, che sono molti e ormai facilmente reperibili. Inoltre vorrei sottolineare che chi scrivesse su queste cose, io ad esempio proprio di queste ricerche storiche mi occupo nella vita, non potrebbero essere volenterosi dilettanti che scrivono gratis nei ritagli di tempo, pena la continuazione di una serie di leggende wargamistiche che con la realtà storica davvero poco hanno a che fare.
E poi, se io scrivessi un'articolo sulla "douroun" tebana, non è che interesserebbe sempre una percentuale ridotta di lettori come un articolo su Culloden o sulle guerre dei cremaschi?

Comunque è bene che si rifletta su queste cose, dato che migliorare è sempre possibile.

Sandro
dadiepiombo
00mercoledì 29 settembre 2010 11:06
La realtà è che in Italia l'hobby è così poco diffuso che pubblicare una rivista di wargame è un'oprazione poco furba. Onestamente parlando, nessun editore con un po' di buon senso degli affari ci si butterebbe mai. Ma io non sono un editore con buon senso per gli affari e sopperisco con i mezzi che posso a questo mio progetto.

In realtà tutte le riviste di wargame, anche quelle che possono contare su mercati ben più ampi e su inserzionisti ben più ricchi, soffrono di quella che è la caratteristica di tutte le riviste dedicate agli hobby di nicchia. Però quello che può sembrare un limite può essere anche la forza. In questo senso da subito ho definito D&P il trimestrale dei wargamer italiani. In pratica D&P non è l'organo di informazione, è solo la voce dei wargamer italiani.
Così come Dadi.com era (e spero continuerà a essere) la vetrina del wargame italiano.

Accontentare tutti i lettori è impossibile. Ognuno preferisce articoli di un genere o dell'altro, ognuno ha le sue esigenze e ognuno ha alcuni periodi storici e ne odia altri.
Se proponi qualcosa di nuovo accontenti qualcuno e scontenti altri.
Però da 10 anni a questa parte ricevo articoli che non trovo inferiori a quelli pubblicati da altre riviste di wargame (più o meno sono abbonato a tutte) e questi articoli sono scritti da voi. Se questi sono gli articoli vostri sicuramente questi articoli rappresentano quello che siamo.
Oltretutto molti collaboratori di D&P hanno scritto libri, hanno una laurea in storia ecc

La rivista potrebbe parlare di altro? Sicuramente. Credo di essere l'editore più facilmente raggiungibile della terra, per cui proponete, ma anche date il buon esempio.

Circa la pubblicità e la lingua inglese in realtà nessuno paga per questi, ma sono questi che contribuiscono a pagare la rivista e quindi a non gravare sui lettori.

E' vero molte inserzioni sono bruttine, ma questo è quello che ci viene mandato, non ci posso fare molto.
Quanto alla parte in inglese, se non ci fosse, il carattere sarebbe un po' più grande, ma il numero di articoli rimarrebbe sempre quello.
L'inglese in molti casi va a occupare spazi morti che sarebbero riempiti aggungendo un'immagine, allargandone un'altra e aumentando di un corpo il testo.
Ma questo non solo permette di avere lettori stranieri, ma far sì che la nostra voce (perchè D&P è la voce di noi giocatori italiani) arrivi anche in Australia e Giappone.
E non arriva solo la nostra voce, ma anche la storia del nostro paese che su D&P non manca certo.

Mi sembra che D&P negli ultimi anni sia cresciuta, compiendo un passo alla volta. Sono assolutamente consapevole che molto in più si potrebbe fare, e apprezzo le critiche costruttive. Ma occupandomi di tutto, dall'amministrazione alle spedizione, dalla redazione alla raccolta pubblicitaria, dal lavoro di photo editor a seguire l'impaginazione il tempo da dedicare ai miracoli ultimamente scarseggia. [SM=g8204]

Quindi l'idea della guida uniformologica è già cassata? [SM=g8192]

PaperMakeiT
00mercoledì 29 settembre 2010 11:09
Era stato già accennato, ma non sarebbe interessante aprire una finestra sulla "storia" del futuro?
LotB
00mercoledì 29 settembre 2010 12:17
Re:
dadiepiombo, 29/09/2010 11.06:


[omissis]
[omissis] In questo senso da subito ho definito D&P il trimestrale dei wargamer italiani. In pratica D&P non è l'organo di informazione, è solo la voce dei wargamer italiani.
Così come Dadi.com era (e spero continuerà a essere) la vetrina del wargame italiano.
[SM=g8204]



Mi permetto d'intervenire per dissentire, su un solo punto:
non mi sembra del tutto esatto dire che D&P è "l'organo di informazione dei wargamer italiani", in quanto, al momento, D&P è la rivista dei "wargamer" che giocano solo allo "storico".
Manca tutta l'altra metà del cielo, vale a dire quelli che giocano al fantasy-futuristico (che poi magari sono anche molti di più che metà).

E per oggi, la mia l'ho fatta! [SM=g8166]
Ciao a tutti
Sergio



bls62
00mercoledì 29 settembre 2010 13:58
Novità su rivista, approfondimenti su internet
Un saluto a tutti, intervengo in questa discussione in qualità di lettore di D&P, anticipo che il mio punto di vista è senza dubbio sfalzato dal fatto do essere un "informatico".

Quello che normalmente cerco quando sfoglio riviste di settore (qualsiasi settore), non è più l'approfondimnto come avveniva qualche anno fà, ma la presentazione di novità e il parere di esperti su singoli argomenti. Esempio a mio aviso di ottimi articoli sono la verina dei libri e regolamenti, e l'articolo sul raffronto tra i vari regolamenti napoleonici appena usciti.

Nel primo caso vengo informato delle novità del mercato, nel secondo mi si chiariscono le varie differenze tra regolamneti che si occupano dello stesso periodo.
Interessanti come spunti sono poi gli altri articoli della rivista.

E torniamo quindi al concetto di "spunti", qui appare l'"informatico"
Quando devo documentarmi su qualsiasi aspetto, vado su INTERNET e trovo molto ma molto di più di ciò che una rivista potrebbe darmi su qualsiasi argomento. Una rivista che per chiare esigendse editoriali deve in poche righe o pagine diffondere idee non può competere con il mare di informazioni che si trovano in internet. Un esempio pratico: ieri per la prima volta ho dovuto dipingere un soldato tedesco della WWII, ho digitato su un motore di ricerca su internet "GRANADIER tedesco" è ho trovato tutte le tavole a colori che mi servivano.

Ormai siamo nel 2000, internete esiste e tutti noi che stiamo scivendo in questo forum ne siamo utenti, quindi usiamola per le nostre ricerche e lasciamo alle riviste di settore lo scopo di darci le novità e le prove pratiche che noi non avremmo il tempo e la possibilità di cercare.

Scusate la lunghezza dell'intervento.
LotB
00mercoledì 29 settembre 2010 14:22
Re:
dadiepiombo, 29/09/2010 11.06:


[omissis]

Quindi l'idea della guida uniformologica è già cassata? [SM=g8192]




Rieccomi! [SM=g8166]
Caro Lorenzo,
ti invito a dare ascolto a Roby (che mi pare possa essere considerato un dignitosissimo rappresentante delle "nuove leve" - o, per dirla in altre parle, del "futuro dell'hobby") e degli altri che come me hanno espresso parere favorevole in merito alla cosa.
Ti invito a non lasciarti impressionare dalle critiche di quelli che io e mio figlio definiamo "i Sapientoni". Non sono certo loro "il futuro dell'hobby" (con riferimento ad un altro argomento di questo forum). [SM=g8166]
Francamente, di sapere "perché" avevano la lancia più lunga, quando dobbiamo decidere che profilo fare per una certa Unità, non ce ne può fregare di meno. La cosa importante è sapere che "ce l'avevano", così possiamo decidere se dare loro la normale "lancia" oppure la "picca", visto che in Fantasy Warriors esistono solo queste due tipologie di armi. Se poi vogliamo soddisfare la nostra curiosità, andremo a cercare altre fonti, tra quelle a noi accessibili.

Per fare un esempio pratico:
in questi giorni mio figlio Zandrok si è comprato a Model Expo, allo stand di Steel Models, una scatola di Opliti Greci della Immortal, con l'intenzione di fare una Unità dei nostri Tebani "fantasy-mitologici-storici" dell'Arcadia di Naran.
Ecco, avere delle informazioni su come dipingerli e su che tipo di lancia avessero potrebbe essergli oltremodo utile.
Informazioni del tipo:
- di che colore avevano la tunica? L'avevano di un solo colore uniforme oppure di colori diversi, a seconda della preferenza del Guerriero?
- qual'era il simbolo o lo stemma più usato dai Tebani sugli scudi?
ecc.
Alcune case di modellini forniscono delle informazioni, ad esempio l'Italeri ed anche la Immortal, che ha inserito nella scatola una miniguida per la pittura, che però non specifica i colori da usare per le tuniche e le corazze di una particolare città, né quali dei vari stemmi raffigurati nelle decals siano i più adatti.
Altre ditte invece, no, non lo fanno.
Per concludere:
una rubrica "come li dipingiamo?" sarebbe molto utile.
[SM=g8149]


)appius(
00mercoledì 29 settembre 2010 14:38
Sono d'accordo con il punto di vista di bls62, anche se io stesso ho scritto, per la rivista, articoli di carattere esclusivamente "storico".
Al giorno d'oggi non mancano le occasioni di approfondimento, anche senza spendere una lira: basta avere la connessione a internet e si può sapere di tutto e di più su ogni periodo storico.

Nei nostri articoli, secondo me, dovremmo occuparci più di soldatini, di regolamenti e di meccaniche di gioco.
Io, per esempio, trovo molto divertenti e utili gli articoli che esaminano vari set di regole per un periodo storico e li mettono a paragone.
Trovo anche molto interessanti le recensioni, sia di regolamenti sia di nuove uscite di soldatini.
Belli anche gli articoli che, per un certo periodo storico, indicano quali sono i soldatini disponibili e i migliori regolamenti.
In materia di recensioni, suggerirei di essere anche un po' più "sferzanti", fermo restando che quella riportata è solo l'opinione dell'autore della recensione.

La storia e le tattiche dovrebbero entrare in scena soprattutto quando si parla di meccaniche di gioco: come uno o l'altro regolamento riescono (o non riescono) a simulare un determinato movimento sul terreno o una certa situazione di combattimento.

Insomma, bisognerebbe cercare di rimanere più legati al gioco; articoli esclusivamente storici possono non interessare alcuni, mentre articoli che riguardano soldatini, regolamenti e considerazioni annesse interessano probabilmente un pubblico più vasto.
dadiepiombo
00mercoledì 29 settembre 2010 19:36
come la vedete una serie di articoli che potremmo chiamare "vi presento il mio esercito" ?

Qualche riga dell'autore che spiega la scelta di quell'esercito o unità ecc. Due righe (ma proprio due) di carattere storico giusto per capire di che si sta parlando.
Poi la spiegazione delle miniature usate per rappresentare quelle truppe e qui ovviamente ogni articolo può anche prendere una piega diversa (si può parlare di pittura, di conversioni, di regolamenti usati, di imbasettamento ecc).



S.Matteoni
00mercoledì 29 settembre 2010 19:49
D'accordo con Stefano, che saluto. La rivista dovrebbe essere sempre più orientata a wargame e modellismo. Ottima l'idea dei tutorials come sull'ultimo numero, magari pensiamo a qualcosa sula pittura (miniature sulle varie scale, mezzi coarzzati aerei navi etc. etc.

D'accordo anche che per le notizie storiche ci sono altre foti, solo vi prego, meglio leggere libri, wikipedia è piena di sciocchezze, mai prenderla per oro colato.. oddio.. questo a volte vale anche per i libri... non certo quelli che scrivo io comunque.. [SM=g8217]

Sandro
robpask
00mercoledì 29 settembre 2010 21:09
Re:
S.Matteoni, 29/09/2010 19.49:

D'accordo con Stefano, che saluto. La rivista dovrebbe essere sempre più orientata a wargame e modellismo. Ottima l'idea dei tutorials come sull'ultimo numero, magari pensiamo a qualcosa sula pittura (miniature sulle varie scale, mezzi coarzzati aerei navi etc. etc.

D'accordo anche che per le notizie storiche ci sono altre foti, solo vi prego, meglio leggere libri, wikipedia è piena di sciocchezze, mai prenderla per oro colato.. oddio.. questo a volte vale anche per i libri... non certo quelli che scrivo io comunque.. [SM=g8217]

Sandro




Il limite dei libri di storia militare è che nella stragrande maggioranza dei casi non riportano schemi e disegni esemplificativi.
A volte immaginare è semplicemente impossibile.

Direi che "l'orientameno verso wargame e modellismo" sarebbe l'ideale. Concordo con Sandro (i tuoi libri hanno schemi? [SM=g8228] )
Roby
mass.mosc
00giovedì 30 settembre 2010 09:18
volevo chiarire il concetto delle lance lunghe tebane.

avevo già sostenuto che articoli di storia sono un po' fuori luogo su di una rivista di soldatini, proprio perché sarebbe meglio concentrare il focus sui soldatini che parlare a vanvera di un periodo storico. anche perché, come si è detto, di storia ci sono altre fonti con maggiore respiro e autorevolezza, nonché contesto. carino però leggere l'estemporaneo articolo sulla crema comunale, appunto perché contestualizzato a dadi.com, un articolo su di una città legata alla rivista.
sempre per citare l'ultimo numero invece, non me ne voglia l'autore, il frammento della guerra napoleonica in spagna non mi ha suscitato tante emozioni. ora ne so un po' più di prima, ma me lo dimenticherò, sia perché l'argomento personalmente mi interessa non più di tanto sia perché è un frammento di una storia più lunga e di cosa sia la guerra napoleonica non mi ha detto nulla, ho capito solo che c'era gente che si sparava ma non come. insomma, non mi ha trasmesso in pieno quel feeling che vorrei avere da una rivista di soldatini. il suo scopo era piuttosto un altro: descrivere uno scenario storico di una battaglia tra le tante, magari legandolo ad un regolamento. una cosa un po' arida secondo me, di interesse veramente settoriale.

altra cosa sarebbe stato un articolo che finalmente mi spiegasse cosa volesse dire combattere nella guerra di spagna. cosa era un colonna? ed un quadrato? come erano organizzati? con che arma si sparava? ed il corpo a corpo c'era? quali erano le specialità delle armi? il ruolo della cavalleria? perché esistono diversi tipi di cavalleria? e così via...
questo si può fare in modo barboso e pedante, tipo: "una colonna francese è di tot elementi, inventata da tizio, sviluppata da coso, ridiscussa da un altro, la catena di comando è gestita da un soldato scelto + caporale + caporale in seconda + caporale in terza + + + fino a napoleone, le mostrine davano nella prima battaglia su di un verde vermiglio mentre nella seconda battaglia su di un verde marcio, i nomi e gli indrizzi postali di tutti gli appartenenti alla prima brigata erano..., i baffi si portavano con le punte all'insù, le battaglie sono state queste queste e queste e contando anche il numero di scoppiettate sparate,..."
quello che ci interessa invece è qualcosa di rapido, che dia informazioni base, che concretizzi anche con immagini quale era l'uniforme tipo ed il ruolo di un fante di linea e cosa lo differenzia da un fante leggero, senza entrare nei dettagli più capziosi, che tanto poi su quelli ognuno ha la sua opinione, tipo quanto fosse blu il blu delle uniformi napoleoniche. insomma, invece di avere una rassegna uniformologica sui colori di ogni corpo napoleonico, io vorrei sapere cosa era in generale un fante napoleonico, come combatteva e perché era in linea, colonna o quadrato, tutto accompagnato da foto di belle miniature e da schemini esplicativi. se poi mi voglio fare un "tiratore del po" e sapere di che colore aveva i bottoni, mi documento su fonti più approfondite e me lo faccio per conto mio.

questo da corpo e sostanza ad un periodo storico, altrimenti è solo un tirare di dadi con soldatini romani a fare i napoleonici tanto non cambia nulla.
mass.mosc
00giovedì 30 settembre 2010 09:28
torniamo alle lance lunghe tebane.

è lo stesso discorso del napoleonico. sapere che colore di tunica avevano i tebani mi interessa poco, anche perché allora vorrei sapere anche che colore della tunica (e che stemma avessero sullo scudo) gli argivi, gli spartani, gli ateniesi, i siracusani e via così.
se voglio sapere qualcosa di specifico sui tebani è meglio rivolgersi ad altra fonte più specifica. meglio sapere che ad un certo periodo i tebani svilupparono una lancia più lunga degli altri e corrispondente armatura e tattica.
sarebbe bello capire invece cosa sia in generale una falange oplitica, che tattica comportasse, che evoluzione ha avuto, quale ruolo aveva la cavalleria e la fanteria media e leggera (non si combatteva solo con la falange, sarebbe come dire che le battaglie napoleoniche fossero state combattute solo da cavallerie d'élite).
purtroppo più si va indietro negli anni e più le cose diventano confuse ed opinabili. però qualcosa bisogna dirlo, altrimenti non si arriva da nessuna parte. anche il fatto del colore della tunica o del simbolo sullo scudo è opinabile, certezze non ce ne sono, e comunque sono cose che cambiano nel tempo e non sono fossilizzate ad un singolo anno.
mass.mosc
00giovedì 30 settembre 2010 09:48
riassumendo... cosa vorrei? beh, c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. io vorrei meno scenari fini a sé stessi e focalizzati su singoli regolamenti, meno spezzatini di storia, meno paginate di storia, meno verbosità accademica, ma più indicazioni modellistiche, più cose che mi ispirino, più informazioni su tattiche legate ad eserciti ed alle contro-tattiche nemiche (altrimenti non si capirebbe nulla se non sono contestualizzate a chi devono combattere), più rassegne e recensioni (senza remore! pregi e difetti!) sui pezzi e sulle regole per giocare determinati periodi, più indicazioni su come si è creato uno scenario piuttosto che lo scenario stesso (il processo creativo, in modo che si possa replicarlo ed applicarlo alle proprie cose), più indicazioni per i neofiti o per gli estranei ad un determinato periodo storico, più analisi di meccanismi di gioco, più interviste a creatori di regolamenti, più immagini belle magari prese da convention, più attenzione ai circuiti torneistici italiani (non i punteggi, ma l'atmosfera, le dritte per vincere, le modalità seguite per organizzare un evento). una rivista di soldatini deve fare il suo mestiere: parlare di soldatini, del mondo intorno a loro, della gente che ci gioca, stimolare il gioco, la costruzione di scenari ed il collezionismo dei pezzi.

forse voglio troppo e offro poco... pure io potrei collaborare a fare questo, ogni tanto ci penso, poi la vita reale mi distoglie. Comunque visto che la rivista dadi & piombo è fatta anche dai suoi lettori, se ci si rapportasse nel proporre qualcosa di quanto desidererei, la rivista sarebbe sicuramente migliore. un lavoraccio, qualcuno lo dovrà pur fare... :)
Serg. Lo Russo
00giovedì 30 settembre 2010 10:15
Allora dadi e piombo è una rivista che tratta di Wargame storico, mi pare.
Che cosa è per me il wargame? E' l'insieme di tutti quegli aspetti che vanno dal modellismo, (quindi pittura, modifiche e quant'altro)alla storia, ai regolamenti, e a tutto ciò che è stato citato nei post precedenti.
Se una rivista di soldatini tratterà di soldatini, con presentazione di novità report su eventi dedicati, articoli sulle tecniche, di uniformologia, ecc..., una rivista di storia avrà articoli di eventi accaduti o personaggi, ecc..
Una rivista di wargame mi aspetto che tratti tutti questi aspetti, il problema e come debbano essere trattati.
Per esempio condivido il fatto che le notizie storiche si possano ottenere abbondantemente su internet, ma non le escluderei a priori dalla nostra rivista per esempio pur essendomi ben documentato sulle rivolte giacobite ho letto volentieri l'articolo di Sandro (posso permettermi di chiamarti per nome?) per il solo piacere di leggere qualcosa di diverso dall'antico o dal medioevale, qualcuno ha mai letto su una rivista di wargame un articolo in italiano che trattasse, butto li, di una delle tante guerre del centro e sud america? della guerra russo giapponese? delle guerre coloniali in generale?
Il problema maggiore, secondo me, è che spesso gli articoli presentati sono a se stanti, slegati dagli altri aspetti che compongono il concetto di wargame. Leggere di una battaglia o una sequenza di eventi, fa piacere ma alla fine dell'articolo mi lascia un senso di qualcosa di incompiuto.
Quindi assolutamente si alla parte storica, ma insieme alle indicazioni sul regolamento, sulla relizzazione dello scenario (marche di soldatini utilizzati ed eventualmente alternative agli stessi per scala o altro, indicazioni unifomologiche, ecc....), sulla conversione delle Army list per altri regolamenti.
Troppo?
Ciao, Luigi.
S.Matteoni
00giovedì 30 settembre 2010 10:40
Nelle cose che dice Luigi (ovvio che mi puoi chiamare per nome, lo facciamo già quando ci vediamo alle coventions no?) può esserci una parte della risposta alle questioni, assai sensate, che poneva mass.mosc. Provo a spiegarmi. Luigi ha fatto riferimento all'articolo (meglio alla serie di articoli) dell'ultimo numero su Culloden e le guerre giacobite. Bene, in quel caso, per merito soprattutto dell'ottimo Galtiero, si è provato a fare un ragionamento più hobbisticamente generale. C'era il mio piccolo scritto sulla battaglia e il panorama storico, c'erano gli scenari di Gualtiero su Culloden e le altre battaglie della guerra. Forse si potrebbe magari aggiungere un tutorial per la pittura di quel tipo di miniature usate (in quel caso erano 6 mm, ma si potrebbe cambiare ogni volta) e anche una serie di consigli su quali regolamenti usare per quel periodo e quali miniature, e in che scala e dove trovarle, sarebbero adatte per gli scenari proposti. Infine, ma qui davvero è meno semplice trovare gli autori temo, qualcosa sullo sviluppo dell'arte della guerra nel periodo in questione; quindi come si combatteva nel corso delle battaglie proposte e, mi permetto di aggiungere, perché si combatteva in quel modo e cosa è cambiato nel mondo che ha fatto arrivare a quel modo di combattere (mi riferisco a cambiamenti tecnologici, politici, culturali e fin'anco antropologici).
Ovvio che il rovescio della medaglia è lo spazio necessario che, fatalmente, andrebbe a tagliare quello riservato ad altri articoli, magari su altri periodi o altre battaglie, soldatini, regolamenti... Tornando al punto del non accontentare tutti.
Comunque se Lorenzo vuole rifletterci io sono disposizione.

Sandro
Serg. Lo Russo
00giovedì 30 settembre 2010 10:58
Re:
S.Matteoni, 30/09/2010 10.40:

Nelle cose che dice Luigi (ovvio che mi puoi chiamare per nome, lo facciamo già quando ci vediamo alle coventions no?) può esserci una parte della risposta alle questioni, assai sensate, che poneva mass.mosc. Provo a spiegarmi. Luigi ha fatto riferimento all'articolo (meglio alla serie di articoli) dell'ultimo numero su Culloden e le guerre giacobite. Bene, in quel caso, per merito soprattutto dell'ottimo Galtiero, si è provato a fare un ragionamento più hobbisticamente generale. C'era il mio piccolo scritto sulla battaglia e il panorama storico, c'erano gli scenari di Gualtiero su Culloden e le altre battaglie della guerra. Forse si potrebbe magari aggiungere un tutorial per la pittura di quel tipo di miniature usate (in quel caso erano 6 mm, ma si potrebbe cambiare ogni volta) e anche una serie di consigli su quali regolamenti usare per quel periodo e quali miniature, e in che scala e dove trovarle, sarebbero adatte per gli scenari proposti. Infine, ma qui davvero è meno semplice trovare gli autori temo, qualcosa sullo sviluppo dell'arte della guerra nel periodo in questione; quindi come si combatteva nel corso delle battaglie proposte e, mi permetto di aggiungere, perché si combatteva in quel modo e cosa è cambiato nel mondo che ha fatto arrivare a quel modo di combattere (mi riferisco a cambiamenti tecnologici, politici, culturali e fin'anco antropologici).
Ovvio che il rovescio della medaglia è lo spazio necessario che, fatalmente, andrebbe a tagliare quello riservato ad altri articoli, magari su altri periodi o altre battaglie, soldatini, regolamenti... Tornando al punto del non accontentare tutti.
Comunque se Lorenzo vuole rifletterci io sono disposizione.

Sandro




Bravo Sandro hai capito cosa intendevo.
Per quanto riguarda il problema spazio....bhe potrebbe non essere un problema, basta far uscire la rivista mensilmente [SM=g8228] [SM=g8228]
)appius(
00giovedì 30 settembre 2010 11:32
Scherzi a parte, io credo che articoli più brevi, specifici e "hoobbistici" siano da preferire ad aricoli lunghi.
Mi sembrano più rispondenti alle caratteristiche della rivista.
Si corre il rischio, altrimenti, che metà delle pagine siano monopolizzate da un solo articolo che, magari, per oggetto o periodo storico interessa pochi.
La capacità degli autori e di Lorenzo dovrebbe stare nel condensare in massimo tre-quattro facciate dei contenuti interessanti ed esaurienti.

In casi particolari si potrebbero fare delle edizioni speciali relative ad argomenti specifici (ad. es. "Speciale Guerre d'Indipendenza"), al di fuori della tempistica trimestrale, senza una cadenza prestabilita e quindi con la massima libertà per la redazione di decidere il se, il quando e il come.
In questo caso, il forum potrebbe servire a Lorenzo per reperire del materiale al riguardo.
Questo servirebbe anche a sgravare la rivista da articoli più lunghi senza però perdere le possibilità di approfondimento.
Magari potrebbero essere previsti uono o due speciali all'anno, da inserire già nel costo dell'abbonamento.
Domando a Lorenzo: pensi che servirebbe e che sarebbe economicamente fattibile?
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