La Pineta del Soldato

Estor delle Paludi
00venerdì 18 novembre 2011 23:48
Sto appena leggendo una notizia di “Umbria cronaca” che riguarda la mia città:
GUALDO TADINO – ...grazie a un intervento della Comunità Montana, è stato effettuato un intervento di ripulitura e bonifica della Pineta del Soldato. Il legname recuperato è stato accatastato lungo la strada, pertanto i cittadini che volessero utilizzarlo per scopi domestici possono recarsi sul posto e prelevarne una quantità congrua..." ecc. ecc.

Detta così non ve ne frega niente, ma quella pineta ha una storia particolare (particolare nel senso che ancora si chiama "del soldato"), è stata realizzata dai soldati prigionieri di guerra austro-ungarici.
Il 22 ottobre 1916, la Giunta del Comune di Gualdo Tadino chiede al Ministro dell’Agricoltura l’invio di duecento prigionieri di guerra, per adibirli al rimboschimento delle vastissime zone appenniniche in gran parte spoglie di piante boschive. L’accordo prevede, inoltre, che siano a carico del Comune le spese di miglioria necessarie per il ricovero dei prigionieri, ospitati presso il convento dei frati "Zoccolanti".
A seguito della rotta militare di Caporetto il viceprefetto preme per far ospitare alla mia città 300 profughi costretti ad abbandonare improvvisamente le zone invase o minacciate dagli atleti concorrenti (se scrivo "dal nemico" mi tocca dare spiegazioni...), liberando il convento degli Zoccolanti trasferendo i prigionieri nella Rocca Flea. Il Sindaco risponde "...ma la cosa saliente è che non si potrà avere più libero il convento degli Zoccolanti, attendendosi l’arrivo di altri 200 prigionieri". In definitiva circa 400 prigionieri di guerra sono stati ospitati dalla mia città e hanno costruito strade e pinete.
A guerra finita i prigionieri dell’esercito austro-ungarico lasciano la città lasciando un’opera conosciuta da tutti i gualdesi, appunto la "Pineta del Soldato". Tutti i nostri ragazzi sanno da chi è stata realizzata la pineta e perlomeno questo un pochino li avvicina alla storia della GG.
auromarc
00sabato 19 novembre 2011 00:14
Interessante notizia,
prigionieri che realizzano strade e pinete che sono arrivate ai giorni nostri.
Magari non ci sarà niente di storico, pero mi fa piacere che qualche testimonianza del loro lavoro si possa vedere e se ne parli............



Kranebet
00sabato 19 novembre 2011 07:36
Interessante spigolatura, Estor! [SM=g2450024]
lemberg
00sabato 19 novembre 2011 09:20
Anche i boschi attorno all'eremo di S. Francesco... c'è pure una targa.

Lemberg

nello69
00domenica 18 dicembre 2011 18:21
La pineta il questione.

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