I Classici di Tex

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Juan Galvez
00mercoledì 1 gennaio 2020 23:40



A quarantasette anni dalla sua pubblicazione originaria, questa storia mantiene inalterato il suo fascino, l'eccezionale magnetismo del meccanismo a orologeria di una perfetta avventura senza tempo.

Riletta a decenni di distanza non solo non delude, ma a un occhio più scafato permette di apprezzare non soltanto l'immediata potenza di uno dei racconti più articolati, complessi e narrativamente meticolosi della storia del fumetto italiano, ma anche di godere appieno della "scoperta" della perfezione con la quale l'autore ne ha appunto costruito la ricca architettura narrativa, e come ogni particolare della psicologia e delle azioni dei numerosi protagonisti sulla scena sia accuratamente studiato e puntigliosamente realizzato. E non solo: se gli attori coinvolti sono appunto numerosi, tra i buoni come tra i cattivi, e sebbene per larghi tratti della storia sia fuori scena, la presenza di Tex aleggia - giganteggia, anzi - in ogni pagina. Ogni riga e ogni immagine del racconto si potrebbe dire che trasuda del carisma dell'eroe eponimo - mai tanto eroe come in questo storia in cui cade, in cui arriva fino a essere umiliato; senza perdere MAI, neppure per un solo attimo, la sua statura di eroe invitto e invincibile; e di eroe umano, umanissimo: il manuale definitivo della scrittura texiana (e dell'eroe "classico" in genere). E tutto questo nell'economia di una storia dove i pard sono tutti al loro meglio, sempre restando al contempo individui eccezionali e gregari del leader indiscusso, e dove i cattivi sono tra i più abili e narrativamente riusciti della lunghissima saga texiana. Cattivi che restano scolpiti nella memoria, come non meno scolpiti restano quei "cattivi redenti" che apparentemente si pensano alieni all'estetica glbonelliana, ma che in un Clem trovano un personaggio semplicemente esemplare per come viene fatto muovere in campo e per come vengono lasciate intuire le sue motivazioni.

Una storia che nei suoi fondamenti estetici è talmente classica e lineare che la si potrebbe pensare fondata essenzialmente sullo stereotipo monolitico dell'eroe tutto d'un pezzo e dell'avventura scevra di deragliamenti "moderni" nello psicologismo; eppure vediamo come con non più di un paio di vignette Bonelli sr. sappia condensare l'intero universo emozionale di un rapporto padre-figlio di grande e virile profondità, emozionando il lettore fino alla commozione. Per fare un esempio.

Una storia, nonostante la poderosità dell'azione drammatica e la rilevanza delle sequenze maggiormente di azione, che si permette il "lusso" di una narrazione lenta, di uno sviluppo come scrivevo più sopra meticoloso e puntiglioso del racconto e dei personaggi - senza perdere nulla in drammaticità e dinamicità.

Davvero uno dei capolavori del fumetto italiano. Ed Erio Nicolò: Nicolò è ancora oggi il disegnatore texiano che io preferisco: quando penso a Tex, l'immagine che richiamo alla mente è quella del Tex di Erio, quindi sarei necessariamente troppo parziale parlando del Nicolò di questo vero e proprio romanzo dumasiano.

Senza nessun intento polemico, mi fa male pensare come, a suo tempo, con storie come Gli Invincibili o Patagonia Mauro Boselli fosse arrivato a scrivere storie con la dignità di questo classico del creatore di Tex, laddove oggi scrive minestracce riscaldate per una mesta controfigura del ranger bonelliano.

V.
rimatt1
00giovedì 2 gennaio 2020 12:09
A lungo tempo, questa storia è stata la mia preferita di Tex (e in un certo senso lo è ancora, in quanto è tra quelle che a tutt'oggi prediligo); in un periodo, intendo, in cui non conoscevo bene il Ranger e ne leggevo le avventure a pezzi, recuperando prima un albo e poi l'altro, senza organicità. Ecco, al me stesso bambino di trenta e passa anni fa quest'avventura sembrava semplicemente impareggiabile. Oggi l'ho contestualizzata, nel senso che mi rendo conto che per Tex ce ne sono di altrettanto e forse di più importanti; eppure, se mi capita di rileggerla, interamente o in parte, succede quel che succede con i primissimi Dylan Dog (che pure so bene non essere i migliori): mi entusiasmo, mi appassiono, mi emoziono come accadeva all'epoca.
Juan Galvez
00giovedì 2 gennaio 2020 12:23
Re:
rimatt1, 02/01/2020 12.09:

A lungo tempo, questa storia è stata la mia preferita di Tex (e in un certo senso lo è ancora, in quanto è tra quelle che a tutt'oggi prediligo); in un periodo, intendo, in cui non conoscevo bene il Ranger e ne leggevo le avventure a pezzi, recuperando prima un albo e poi l'altro, senza organicità. Ecco, al me stesso bambino di trenta e passa anni fa quest'avventura sembrava semplicemente impareggiabile. Oggi l'ho contestualizzata, nel senso che mi rendo conto che per Tex ce ne sono di altrettanto e forse di più importanti; eppure, se mi capita di rileggerla, interamente o in parte, succede quel che succede con i primissimi Dylan Dog (che pure so bene non essere i migliori): mi entusiasmo, mi appassiono, mi emoziono come accadeva all'epoca.

La mia preferita è probabilmente Il figlio di Mefisto, insieme a quella Gli Invincibili che citavo più sopra. La cella della morte è però - come anche le due appena citate - tra le migliori; che non sono e non potrebbero essere poche nel quadro di una storia editoriale che ormai eccede i sette decenni: sono almeno una trentina, forse anche più, le grandissime storie di Tex; una gran parte, sicuramente, concentrate nel periodo aureo degli anni '70, ma non sono poche neppure le altre.

V.


BertAdams
00giovedì 2 gennaio 2020 14:56
Io vado un po' a periodi, nel senso che a seconda delle stagioni la mia storia preferita di Tex cambia, anche se non posso mai prescindere dalla MIA prima storia verso cui nutro un affetto ancor più speciale.

Il grande intrigo è un CAPOLAVORO dalla prima all'ultima pagina. Io l'ho letta dalla fine. Ricordo ancora d'aver preso L'ombra del patibolo da un barbiere. Mancava la quarta di copertina e in condizioni generali pessime. Poi l'ho ricomprata, ma non sono mai riuscito a buttare via quella copia...

Tutto bellissimo. Un racconto epico che ti tiene incollato alla pagine e non ce la fai proprio a smettere di leggere, nonostante la lunghezza dello stesso.
Personaggi straordinari.
Myra Solano tra le dark lady più pericolose e affascinanti.
Markus Parker il nemico che più ha messo in diffilcoltà i nostri, seminando trappole (come quella in cui cade Tex) o spedendo sodali nell'intento di liberarsi dei pards. Assolutamente geniale. E a me è piaciuto particolarmente la scelta finale. Parker non poteva che terminare la propria carriera criminale in quel modo.
Dialoghi semplicemente perfetti. I più belli sono quelli tra Carson e Pelton e tra Capelli d'Argento e Clem, ma anche il resto non scherza.
Ma quello che rende straordinaria questa avventura è che tutti i quattro pards sono eccezionali. Eccezionali davanti a eventi eccezionali.
Kit e Tiger che devono salvare i Navajos da quel bastardo di Lyman ed evitare guai con l'esercito.
Carson che deve provvedere alla liberazione di Tex, costi quel che costi.
Tex poi incredibile. Eroico a livelli da paura.
Ci sono scene che restano nella memoria impresse a fuoco.
Tanto per ricordarne qualcuna.
L'abbraccio tra Tex e Piccolo Falco.
Kit che sradica Lyman dal cavallo e mostra chi è il figlio di Tex.
Redwood lasciato in mano a Victorio da un Carson determinato come non mai.
Il coltello di Tiger che si infila nel cactus a titolo di monito verso quella vipera di Myra.
La ripassata del Sergente Murdoc da parte di un Tex risoluto a non farsi mettere sotto da un figlio di buona donna.

Io più la leggo più la trovo inarrivabile, anche grazie ai meravigliosi disegni di Nicolò.

Per convincersi che G.L. Bonelli sia uno dei più grandi fumettisti di sempre, basta leggersi questo episodio. Poi se si ha ancora voglia, c'è di che divertirsi col resto...
[SM=x74874] [SM=x74874]
Juan Galvez
00giovedì 2 gennaio 2020 15:26
Non potrei essere più d'accordo!

V.
ozymandias
00giovedì 2 gennaio 2020 16:34
Iniziai a collezionare Tex con questa storia, all'interno de l'ombra del patibolo c'è l'origine del mio gruppo musicale, ne ho acquistato una tavola originale, per me la più significativa anche sentimentalmente.
Non sarà la migliore ma è la più paradigmatica.
Riletta più volte, non mi annoia mai.
Finita questa, il mese dopo cominciò Terra promessa con i disegni di Ticci.
Bei tempi.
Juan Galvez
00giovedì 2 gennaio 2020 16:50
ozymandias, 02/01/2020 16.34:

Iniziai a collezionare Tex con questa storia, all'interno de l'ombra del patibolo c'è l'origine del mio gruppo musicale, ne ho acquistato una tavola originale, per me la più significativa anche sentimentalmente.
Non sarà la migliore ma è la più paradigmatica.
Riletta più volte, non mi annoia mai.
Finita questa, il mese dopo cominciò Terra promessa con i disegni di Ticci.
Bei tempi.

Il cuore del periodo d'oro di Tex: un grandissimo autore all'apice dei suoi mezzi e un gruppo di disegnatori eccezionali e rapidi.

V.
BertAdams
00giovedì 2 gennaio 2020 17:54
ozymandias, 02/01/2020 16.34:

Iniziai a collezionare Tex con questa storia, all'interno de l'ombra del patibolo c'è l'origine del mio gruppo musicale, ne ho acquistato una tavola originale, per me la più significativa anche sentimentalmente.
Non sarà la migliore ma è la più paradigmatica.
Riletta più volte, non mi annoia mai.
Finita questa, il mese dopo cominciò Terra promessa con i disegni di Ticci.
Bei tempi.

Già bei tempi.
Terra promessa altra storia epocale, che non per nulla ho scelto per il mio nickname 😎
Poi Sunset Ranch , Mescaleros (o se si preferisce Una campana per Lucero), San Francisco, L'uragano e Sulle piste del Colorado (o meglio Lo sceriffo di Durango).
Forse alcune di queste non sono citate tra i grandi classici, ma per me sono tutte da 10 e lode.
E non è che i mesi prima si scherzasse.

Mi ritengo fortunato d'aver vissuto in diretta, o leggera differita, quel periodo.

Juan Galvez
00giovedì 2 gennaio 2020 18:09
Il giuramento, il Diablero, i Fiori della morte, Tra due bandiere... tutte di quegli anni. E anche l'esordio di Sergio, che poi spesso macelló il personaggio, fu memorabile: El Muerto è un capolavoro.

V.
BertAdams
00giovedì 2 gennaio 2020 21:27
Juan Galvez, 02/01/2020 18.09:

Il giuramento, il Diablero, i Fiori della morte, Tra due bandiere... tutte di quegli anni. E anche l'esordio di Sergio, che poi spesso macelló il personaggio, fu memorabile: El Muerto è un capolavoro.

V.

Beh in realtà l'esordio di Nolitta fu un altro, molto più dannoso: Caccia all'uomo.

Già da allora si capiva che sarebbero stati dolori 🤬
Juan Galvez
00giovedì 2 gennaio 2020 22:11
BertAdams, 02/01/2020 21.27:

Beh in realtà l'esordio di Nolitta fu un altro, molto più dannoso: Caccia all'uomo.

Già da allora si capiva che sarebbero stati dolori 🤬

Yep, vero: errore di sbaglio. By the way, El Muerto è davvero un capolavoro.

V.
Myra Solano
00domenica 5 gennaio 2020 20:04
Re:
BertAdams, 02/01/2020 17.54:


Mi ritengo fortunato d'aver vissuto in diretta, o leggera differita, quel periodo.



Lo stesso vale per me. La mia avventura texiana cominciò con Sulle piste del Nord per continuare con le meravigliose storie che avete citato e con tante altre di quel periodo illuminato di GLB e dei disegnatori storici della saga.

Il grande intrigo è un'avventura che ho letto e riletto non so più quante volte e, ancora adesso, non la riguardo solo per piacere ma anche quando sono un po’ giù e mi serve una sveglia. Così succede che le emozioni attuali si intreccino a quelle degli anni precedenti e così via via indietro nel tempo fino a risvegliare quelle che provai quando lessi la storia da bambina. Che sofferenza fu aspettare, un mese dopo l’altro! Dopo avere visto Tex trascinato per la strada e poi dietro le sbarre; Tiger che cerca di difenderne da subito l’onore; Carson risoluto e serio come non mai; e Kit, figlio dolente, prima incredulo, seduto su quel masso, poi sempre più addolorato, silenzioso, con un braccio piegato a sostenere la testa, ma non meno risoluto dello zio Carson quando si tratta di dare una lezione in un vicolo al gaglioffo che aveva pronta la corda per impiccare Tex!

Dice benissimo l’Eternauta quando afferma che la presenza di Tex aleggia/giganteggia in ogni pagina. È come se ogni azione compiuta dai pards dopo la separazione da Tex davanti al carcere di Vicksburg risuonasse delle parole di Tiger: A presto, fratello! Lotteremo tutti per tirarti fuori!

Avete ricordato delle scene memorabili, in primis quella del saluto tra i pards e dell’abbraccio padre-figlio. Ma tra le tante che impreziosiscono questa storia e la rendono il capolavoro che è a me piace ricordare quella che si svolge appena fuori dal carcere, dopo la partenza di Morton, quando Carson e Tiger convincono Kit a tornare alla riserva.
Il giovane vorrebbe restare con Carson, che deve stabilire un contatto con qualcuno nel villaggio vicino, ma quello che vuole in realtà è stare vicino a suo padre. Carson e Tiger lo convincono ad andare via, forse cercando di proteggerlo, e gli ricordano i suoi doveri, la riserva da guidare, i Pinkerton a cui scrivere. Kit cede, di malavoglia, ma il successivo dialogo con Carson è uno dei più duri e insieme struggenti della saga. E quanto d’altro c’è in fondo a quelle parole? E in quell'inizio di spiegazione, poi troncata, di Kit? E in quegli sguardi che è impossibile immaginare disegnati da qualcun altro che non sia Nicolò!
Nicolò qui è di un altro pianeta. Punto. Sono di parte anch’io e non ho altro da dire.

Ciascuno dei pards è sé stesso, quindi più che strepitoso, ma a Carson spettano le battute migliori, le dichiarazioni d’intenti che emozionano, i discorsi che non si dimenticano. Uno scambio di battute su tutti:
Clem: Quanto vale per voi la vita di Tex Willer, mister Carson?
Carson: Vale tanto da lasciare a voi di stabilire la cifra!



Ecco, ogni volta che rileggo questa storia ed entro a far parte di questo superlativo universo, mi affliggo domandandomi che cosa possano intendere con “umano” quei lettori che vanno in brodo di giuggiole quando Carson scivola su una saponetta e finisce con il naso infilato tra le tette di una cicciona.

Juan Galvez
00domenica 5 gennaio 2020 20:23
La scena tra Carson e Kit è davvero tra le più belle della saga, e davvero illustra meglio di qualunque analisi la profonda umanità che GLB sapeva trasfondere nei suoi personaggi.

V.
BertAdams
00domenica 5 gennaio 2020 20:31
Puro Vangelo, Myra!

Quando qualcuno si sorprende perché critichiamo i successori dipende solo dal fatto che non sono cresciuti a pane e Tex (di GLB) come noi.
Era una sofferenza aspettare un mese per sapere come andava a finire la bellissima avventura che stavi leggendo.

Come è una sofferenza ora vedere quel fumetto maltrattato da sceneggiatori che lo stravolgono.
Da disegnatori che si ispirano non ai cinque grandi di allora ma, chessò, ai Cestaro, che saranno pure bravi eppure non hanno un solo capolavoro in carnet.

Senza storie come questa non avremmo mai festeggiato il 70º anniversario. Invece ci sono dei geni che pensano che il miglior sceneggiatore di Tex sia Boselli. 🤬
Myra Solano
00lunedì 6 gennaio 2020 09:10
Re:
ozymandias, 02/01/2020 16.34:

Iniziai a collezionare Tex con questa storia, all'interno de l'ombra del patibolo c'è l'origine del mio gruppo musicale, ne ho acquistato una tavola originale, per me la più significativa anche sentimentalmente.



Questa storia ha un significato particolare per ciascuno di noi.
Di tavole ne abbiamo un paio anche noi. Quelle di Nicolò si trovavano ancora a prezzi abbordabili. Ma se riuscissi a trovare quella che dico io, non credo che starei a guardare il prezzo...🤗
Myra Solano
00lunedì 6 gennaio 2020 09:18
Re:
BertAdams, 05/01/2020 20.31:


Senza storie come questa non avremmo mai festeggiato il 70º anniversario.


Pienamente d'accordo.

BertAdams, 05/01/2020 20.31:


Invece ci sono dei geni che pensano che il miglior sceneggiatore di Tex sia Boselli. 🤬


Forse per loro GLB è archeologia. Oppure richiede troppa fantasia, considerati tutti gli spunti che offre.

Anni fa diedi dei consigli di lettura ad una mia ex-collega. Mi disse poi che a Sulle piste del Nord aveva preferito Pioggia (Nizzi/Cestaro), albo che era stato oggetto di discussione nella classe della figlia.
Che cosa vuoi rispondere a chi ti fa un paragone del genere?😱
Myra Solano
00lunedì 6 gennaio 2020 09:23
Re:
Juan Galvez, 05/01/2020 20.23:

La scena tra Carson e Kit è davvero tra le più belle della saga, e davvero illustra meglio di qualunque analisi la profonda umanità che GLB sapeva trasfondere nei suoi personaggi.

V.



Verità incontrovertibile!🤗
Juan Galvez
00lunedì 6 gennaio 2020 10:08
Comunque, gente, Boselli è stato un fior di sceneggiatore di Tex, fin quando ha saputo adattare al personaggio la propria sensibilità e il proprio modo di scrivere; io non ho problemi a inserire 4-5 sue storie tra le 20 migliori del ranger.

Oggi è ancora un eccellente sceneggiatore, ma su Tex è entrato (da aaaaanni) in una fase tardonizziana: è scoglionato del personaggio - e al contempo se ne impadronisce rimodellandolo, ovvero sovvertendo quel che faceva all'inizio.

V.
BertAdams
00lunedì 6 gennaio 2020 12:04
Nessuno vuole negare che il primo Boselli sia stato un ottimo sceneggiatore di Tex.
Io metto tra le prime venti storie di Tex solo Gli invincibili, però ce ne sono almeno una decina davvero notevoli e che non sfigurano con le migliori di GLB.

Imho l'ultima grande storia sulle serie inedita, quella che per me conta veramente, risale a ormai una decina di anni fa ed è Omicidio in Bourbon Street.
Dopo il livello è calato e hanno fatto capolino oscenità degne delle peggiori nolittiate o nizziate.

GLB ha smesso di scrivere gioielli dopo Gli eroi di Devil Pass, a causa dell'età, ma non ha mai tradito i suoi personaggi. Anche nelle storie crepuscolari post 300, magari in una sola tavola, riesco a rivedere per un attimo il Tex di sempre.
Juan Galvez
00lunedì 6 gennaio 2020 12:21
GLB ha creato il personaggio e non ha mai abdicato (come, diversamente da lui, hanno fatto con i propri Castelli e Sclavi). Questo non vuol dire che altri non abbiano saputo - e confido in futuro sapranno - scrivere un Tex rispettoso del personaggio e al contempo aggiornato alla sensibilità dei tempi. È stato fatto e si può fare, ma ci vuole chi sappia GESTIRE il personaggio a tutto tondo: editore, curatore, autore.

V.
BertAdams
00lunedì 6 gennaio 2020 13:10
Mi spiace non aver mai avuto feeling com MM, per me purtroppo molto indigesto, per non cogliere ciò che ha fatto di errato Castelli. Invece ho chiaro l'esempio di Sclavi.
Ho cominciato a leggere con meno interesse DD non a causa del pessimo Chiaverrotti o di Mignacco, ma dopo una storia Sclaviana, ovvero Johnny Freek.
Davvero troppo tutto, buonista, lacrimevole, politicamente esageratamente corretta. Neanche brutta in sé, con splendidi disegni di Venturi.
Fu la crisi iperglicemica post lettura. Qualcosa si era rotto.

Per Tex spero sempre. Oltre ogni ragionevole dubbio, oltre l'evidenza attuale.
L'ottimismo di Tex è più forte del pessimismo realista di Carson. 😀
BertAdams
00lunedì 6 gennaio 2020 13:31
Pardon. Freak.
Juan Galvez
00lunedì 6 gennaio 2020 13:34
Eh, quindi per Johnny Freak sei sulla stessa lunghezza d'onda di MR 😂😂😂

V.
Juan Galvez
00lunedì 6 gennaio 2020 13:36
A me, invece, JF non dispiace; e non perché non sia come dite tu e MR, ma perché lo ritengo il CAPOLAVORO di questo tipo di storie.

V.
BertAdams
00lunedì 6 gennaio 2020 15:11
Juan Galvez, 06/01/2020 13.34:

Eh, quindi per Johnny Freak sei sulla stessa lunghezza d'onda di MR 😂😂😂

V.

Scusa la mia ignoranza, ma chi è MR?

Comunque non ho detto che è un brutto albo, solo che è eccessivo.
Sarebbe stato diverso senza la scena finale. Li veramente si va alla beatificazione.
In tutta franchezza il fratello si meritava, come minimo un dito in un occhio 😀
Invece pure il cuore... Manco Francesco d'Assisi poteva arrivare a tanto...
BertAdams
00lunedì 6 gennaio 2020 15:21
Ah, forse ci sono arrivato da solo.

Anche se siamo spesso in disaccordo, talvolta scrive post che condivido.
Segnalo come punto a mio sfavore 😁
Juan Galvez
00lunedì 6 gennaio 2020 16:01
Re:
BertAdams, 06/01/2020 15.21:

Ah, forse ci sono arrivato da solo.

Esatto, LUI! :-)
BertAdams, 06/01/2020 15.21:


Anche se siamo spesso in disaccordo, talvolta scrive post che condivido.
Segnalo come punto a mio sfavore 😁

Be', quando gli funziona(va) il cervello non si discute che sappia il fatto suo.

V.


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:25.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com