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Finanziaria 2007: più tasse, poche diminuzioni di spese e cose importanti che non erano scritte nel programma
Argomento del giorno la legge Finanziaria per il 2007 (nella Webliografia trovi tutti i link).
Leggerò nelle prossime settimane con attenzione i numeri e i principali provvedimenti, analizzandoli uno per uno, come ho già fatto per il decreto Bersani.
Se sei un (e)lettore di centro-sinistra, sappi che non sono un Berlusconiano (scrissi a dicembre 2005 che non aveva rispettato il contratto con gli italiani e quindi non si poteva candidare) e ho dato parere favorevole al decreto Bersani per la parte delle liberalizzazioni.
Ciò premesso, le mie riflessioni a caldo, sulla base delle prime informazioni disponibili, sono:
1) Aumento di entrate dal 65% all’85% della manovra
Come hanno evidenziato Boeri e Garibaldi su Lavoce.info e Giavazzi sul Corriere della Sera, le entrate sono almeno due terzi e possono diventare anche l’85% a seconda di ciò che faranno gli enti locali.
2) Pochi tagli di spesa strutturali
Il DPEF votato pochi mesi fa da tutta la maggioranza, prevedeva tagli strutturali di spesa nella sanità, pensioni, pubblico impiego e enti locali. Di tutto ciò c’e’ ben poco.
3) Erano sufficienti 14,8 miliardi, perché 33,4?
La manovra è da 33,4 miliardi, ma ne erano sufficienti 14,8 per rientrare nei parametri del 3%.
Quindi non e’ vero che i conti erano ‘scassati’ e la differenza fra 33,4 e 14,8 è fatta soprattutto di tasse per finanziarie nuova spesa pubblica e provvedimenti come il cuneo fiscale.
4) Chiamano tagli di spesa l’aumento di entrate
Ci sono varie voci che sul sito del governo e nelle dichiarazioni dei politici di centro-sinistra sono chiamate tagli, che in realtà sono nuove tasse.
Alcuni esempi sono nella sanità (ticket pronto soccorso), le pensioni (aumento contributi ai co.co.pro e agli autonomi, aumento contributi ai dipedenti, TFR all’INPS).
Ne farò un censimento e una tabella riepilogativa.
5) TFR all’INPS è un esproprio ai lavoratori e la morte dei fondi pensione
Il trasferimento del 50% del TFR inoptato all’INPS per 5 miliardi all’anno è una cosa pazzesca, che dà la botta finale alla possibilità di fare crescere i fondi pensioni integrativi (che erano previsti dalla riforma Dini del 1995, ma in 11 anni, destra e sinistra, poco è stato fatto).
Inoltre sono uno scippo a danno dei lavoratori, ci tornerò con un post specifico perché e’ argomento importantissimo e che riguarda anche i giovani per le loro (magre) pensioni future.
A proposito della finanza creativa, tanto criticata nei confronti di Tremonti, da segnalare che il Governo lo conteggia come entrata, mentre e' un debito; un ripassino di ragioneria non farebbe male, e sono curioso di vedere Eurostat cosa dirà.
Libertà non è solo poter comprare l’aspirina alla Coop, è anche scegliere se i propri risparmi vanno all’INPS oppure no, questo invece è un esproprio sovietico.
6)
Fatte cose importanti che non erano nel programma di 281 pagine
Sono state fatte cose importanti e da miliardi di euro che nel voluminoso e dettagliato programma di 281 pagine non erano presenti, dal TFR all’INPS, all’aumento per i contributi agli autonomi, e via discorrendo. A che serve quindi fare un programma così, se poi non lo si rispetta? Se il programma elettorale fosse un contratto fra 2 privati, si sarebbero gli estremi di una denuncia per truffa.
Tantovale chiedere il voto alla cieca, come si faceva quando c'era il proporzionale puro.
7) Nuove aliquote IRPEF, i conti non tornano e gli evasori ringraziano
I leader del centro-sinistra dicono che l’aumento dell’aliquota al 43% con la nuova soglia a 75.000 euro (anziché 100.000) serve per fare equità e ridistribuire risorse ai più bisognosi (compresi gli evasori che dichiarano poco..); ma i conti non mi tornano, perché solo l'1,6% di contribuenti dichiara più di 75.000, di cui il 70% sono dipendenti (e quindi non ‘possono’ evadere); il loro maggior gettito dovrebbe finanziare 6 miliardi di euro dei oltre 30.000.000 di contribuenti: la cosa non regge, e l’ha evidenziato anche Ricolfi e vedrò di approfondire.
Gli evasori, come evidenziato da Alesina, gentilmente ringraziano il Governo che dovrebbe terrorizzarli, perché con aliquote più alte si ha più convenienza a evadere, oltre al fatto che, dichiarando poco, otterranno anche gli sgravi.
Insomma, come sempre pagano i soliti.
Un diluvio di nuove tasse
Nella sostanza aumentano tante tipi di tasse (bollo, accise sul gasolio, tassa di scopo per comuni, tassa di soggiorni, addizionali IRPEF e IRAPregionali, contributi INPS, rendite finanziarie al 20%, ICI, etc.).
Ne farò un censimento.
9)
Cuneo fiscale 1 anno e mezzo dopo, niente 'scossa'
Prodi disse che nei primi 100 giorni avrebbe dato una ‘scossa’ all’economia,grazie al taglio di 5 punti del cuneo fiscale, che avrebbe finanziato con la ’lotta all’evasione’.
La realtà dei fatti è che il taglio del cuneo sara’ in 2 tempi nel corso del 2007 (a marzo e luglio) e quindi la scossa, se ci sarà, non sarà a breve, ma dopo 1 anno e mezzo dalle elezioni e per un totale di 2,5 miliardi di euro. Inoltre viene finanziato con altre tasse.
Invece
la parte ai lavoratori entra subito in vigore, nella speranza che crescano i consumi; ma fu proprio questa la critica fatta dal centro-sinistra alla riforma dell’IRPEF di Berlusconi; l’allora opposizione disse che era sbagliato diminuire le tasse alla persone, andava fatto alle aziende per renderle più competitive.
10) Rottamazione alla FIAT + 6.000 prepensionamenti
La FIAT ha avuto al sua bella rottamazione, che dopo 10 anni con una colpo di mouse (click destro/Rinomina), si chiama: esenzione dal bollo per 5 anni, ma la cifra è simile; evidentemente hanno assunto degli esperti di comunicazione.
Oltre a 6.000 persone in mobilità lunga per 3 anni, in deroga alle leggi pensionistiche, a carico dei contribuenti.
Hanno ancora coraggio i dirigenti FIAT a dire che hanno risanato senza i soldi pubblici?
Mi chiedo fra l’altro perché così tante aziende si iscrivono a Confindustria, visto che il peso politico viene usato sempre per poche grandi aziende (questa volta anche per i frigoriferi, a proposito di conflitto di interessi, ma ci tornerò).
11) Lo sviluppo lo fa il vero mercato, non la spesa pubblica
Ci sono molti voci classificate come ‘sviluppo’, che è in realtà sono spesa pubblica.
Il vero e sano sviluppo lo fanno gli imprenditori, italiani e stranieri, seri e capaci, i quali hanno solo bisogno di regole e mercati concorrenziali e aperti, non di spesa pubblica clientelare.
Anche qui vedrò di farne un censimento.
A proposito ministro Bersani, dove è la fase 2 delle liberalizzazioni? Perchè, anzichè fare, coma avete appena fatto, un decreto legge che aumenta le tasse (addirittura in modo retroattivo) non facciamo il contrario, cioè un decreto legge per la fase 2 delle liberalizzazioni mentre l'aumento di tasse lo mettiamo in un disegno di legge dall'esito parlamentare incerto e travagliato?
12) 3 miliardi di aumento al pubblico impiego
I sindacati hanno ottenuto 3 miliardi nel corso di 2 anni per gli aumenti del pubblico impiego, del tutto slegato da reali e misurabili aumenti di produttività.
Fino a pochi giorni fa il ministro Padoa-Schioppa disse che il limite 'invalicabile' era di 1 miliardo di euro; evidentemente nel suo dizionario personale 'invalicabile' è definito come: "triplicabile".
Il tutto finanziato con nuove tasse.
Come invece ha scritto Ichino, andrebbero licenziati quei fannulloni che non fanno nulla dalla mattina alla sera, che costano miliardi di euro all’anno alla collettività. Oltre a aumentare la produttività di quelli che lavorano, che in molti comparti è scandalosamente bassa.